Cartello crollato sulla superstrada Fi-Pi-Li, sei imputati

Sono funzionari e amministratori del gestore e delle aziende che si occupano della manutenzione. Il giudice deciderà a gennaio

Il maxi cartello caduto in Fipili ad agosto 2018 (foto Cappello/Valtriani)

Il maxi cartello caduto in Fipili ad agosto 2018 (foto Cappello/Valtriani)

Pisa, 27 ottobre 2021 - Una giornata estiva ventosa e con temporali. Poi, intorno alle 15, l’impensabile, il cartello a bandiera pesante (con le indicazioni delle direzioni Firenze e Livorno) crolla in un istante sulla carreggiata nord, quella che conduce al capoluogo toscano, sfiorando i veicoli in transito su quel tratto della Fipili.

E’ agosto del 2018 e siamo all’altezza di Cascina. Un fatto che provoca molte reazioni e preoccupazioni. La Procura apre un’inchiesta e, nel frattempo, le insegne simili vengono rimosse. La Procura apre un’inchiesta: la polizia stradale fa i rilievi e partono le indagini che cercano di stabilire le cause di quella caduta così paurosa e pericolosa. Prima le iscrizioni nel registro degli indagati, poi, la richiesta di rinvio a giudizio da parte della pm Flavia Alemi: i sei (funzionari, tecnici e amministratori delle aziende che si occupano della gestione e della manutenzione della Sgc) diventano così tecnicamente imputati.

Si è tenuta ieri l’udienza preliminare per l’ingegnere Claudio Ferrante (Città Metropolitana di Firenze), difeso dagli avvocati Tiziano Checcoli e Francesco Marenghi di Pisa, l’ingegnere Michele Rosi, (global service-Rete viaria metropolitana), tutelato da Antonio Bertei del foro di Prato, dott Cecilia Tosi (Città Metropolitana di Firenze) che si è affidata all’avvocato Gaetano Viciconte, l’ing Claudio Nardecchia (Rti, che ha come capogruppo la Avr), avvocato Ludovica Giorgi di Lucca, che si occuperà anche della difesa del geometra Lorenzo Porciani (Rti) e di quella dell’ingegner Leonardo Graziani (servizio del contratto global service). Dopo la discussione delle parti sulle varie presunte responsabilità, il giudice Giuseppe Laghezza ha rinviato per la decisione al 12 gennaio. L’accusa, con vari ruoli, è di disastro colposo (articoli del codice penale 434 e 449).

Che cosa accadde quel giorno (era il 23 agosto), in cui in tanti testimoniarono di aver visto una pioggia di fulmini abbattersi sulla zona? Per circa due ore il traffico in direzione di Firenze fu decisamente rallentato, anche se la superstrada non è mai stata chiusa. In quel tratto la viabilità, rallentata, fu consentita solo sulla corsia di sorpasso mentre gli agenti della stradale regolamentarono il passaggio e delimitarono la porzione di carreggiata dove ‘atterrò’ il cartello. Quindi, l’arrivo dei vigili del fuoco con i mezzi specifici e dei tecnici dell’Avr: i pezzi e i vari detriti furono rimossi.

Acceso il dibattito politico nell’immediato con un intervento anche dell’allora sindaca di Cascina Susanna Ceccardi (Lega).