"Acque senza veleni". Campagna di Greenpace

Partita da Pisa l’iniziativa dell’organizzazione ambientalista internazionale "Sospetto di contaminazioni da inquinanti chimici dopo quelli trovati a Lucca" .

"Acque senza veleni". Campagna di Greenpace

Giuseppe Ungherese di Greenpeace mentre effettua alcuni campionamenti dell’acqua pubblica dalle fontanelle nel centro storico di Pisa

Un sospetto inquietante, che deve trovare conferma nelle analisi protamente avviate. Le acque di Pisa potrebbero essere contaminate da alcune sostanze chimiche nocive. Per questo è iniziata la spedizione "Acque senza veleni" di Greenpeace Italia che, partita da Pisa, toccherà 220 città per raccogliere campioni di acqua potabile alla ricerca delle Pfas (sostanze poli-e per-fluoroalchiliche), dannose per la salute conosciute come "inquinanti eterni". Le Pfas sono infatti scarti delle aziende manufatturiere come la carta, il tessile, l’area fluorovivaistica ma soprattutto il cuoio e la pelle, molto comuni in provincia di Pisa. Nello specifico, queste sostanze possono essere utilizzate durante alcuni cicli produttivi (per rendere la pelle impermeabile) e depositarsi dunque negli scarichi dei distretti industriali, finendo poi nei fiumi. Una volta dispersi nell’ambiente, i Pfas si degradano in tempi lunghissimi e possono inquinare fonti d’acqua, aria e coltivazioni e arrivare direttamente nel nostro corpo, con gravi rischi per la salute. Una di queste sostanze infatti, il Pfoa, è stato classificato come cancerogeno. Inoltre, l’esposizione a diverse molecole Pfas può causare problemi alla tiroide, diabete, danni al fegato e al sistema immunitario, cancro al rene e ai testicoli e impatti negativi sulla fertilità. "Pochi mesi fa abbiamo denunciato la presenza di Pfas in corsi d’acqua toscani - afferma il responsabile della campagna "Acque senza veleni", Giuseppe Ungherese -. Abbiamo già trovato queste sostanze a Lucca e Capannori, temiamo che anche a Pisa possano esserci".

M. F.