I passi del Pisa verso il rientro

Resta l'incertezza sul protocollo medico e la ripartenza dei campionati. Gucher però dovrà rimanere in autoisolamento dopo il suo rientro dall'Austria. Il motivo? Tutti coloro che rientrano dall'estero dovranno stare in quarantena 14 giorni.

Robert Gucher

Robert Gucher

Pisa, 4 maggio 2020 – Il Pisa ha alcuni giocatori fuori città che hanno scelto di vivere la quarantena, partendo per raggiungere, quando ancora si poteva, i propri cari. È il caso, ad esempio, di capitan Davide Moscardelli, che è partito per Roma, o di Robert Gucher, partito per l’Austria, ma non solo. Stando infatti alle disposizioni attuali dell'ultimo DPCM "tutti coloro che  rientrano in Italia, anche se asintomatici rispetto al Covid-19, sono obbligati all'autoisolamento per 14 giorni, prolungando la quarantena". È il caso del vicecapitano del Pisa Robert Gucher che quindi ritarderebbe un eventuale inizio degli allenamenti in ritiro con la squadra. Per il Pisa però questo sarebbe un caso isolato e non ci sarebbe bisogno di ritardare un eventuale inizio del ritiro. Per questo motivo si lavora, cautamente, sul rientro dei propri atleti alla base. Dopo la decisione del viminale di estendere gli allenamenti individuali anche agli atleti degli sport di squadra, per i nerazzurri è cambiato in realtà poco o niente, solo un’accelerata per le strategie da attuare quando sarà il momento opportuno.

Il motivo? C’è sempre incertezza sia sul protocollo medico, sia sul futuro della stagione, con svariate indiscrezioni da Figc e leghe calcistiche che asseriscono la possibilità che il premier Giuseppe Conte possa fermare definitivamente il campionato a metà settimana. Sul fronte medico ancora non è chiaro se verranno ufficialmente conteggiati solo i test in strutture pubbliche, le uniche accettate ad oggi, oppure anche quelli privati, ragion per cui chi vorrà farsi trovare pronto, anche il Pisa, sta valutando di fare più di un test, intanto per riunire tutti, poi per l’inizio degli allenamenti di gruppo, anche solo per garanzia e tutela, in attesa delle decisioni del governo. Già, perché nulla è ancora deciso sul prosieguo o la sospensione della stagione in essere, poiché manca il giudizio del premier Giuseppe Conte che potrebbe ribaltare o confermare il risultato, per dirla come Alessandro Borghese.

Nel frattempo in Serie B proseguono anche le trattative con i giocatori per gli accordi su eventuali tagli di stipendi, con due piani, uno sulla ripartenza e uno sullo stop definitivo. Da tutte queste cose dipenderà il rientro, nei prossimi giorni, dei calciatori alla base e della conseguente ripresa, almeno, degli allenamenti. Ricominciare però non è facile e, con i tempi così dilatati, oltre ai problemi economici crescenti di molti, sembra sempre più difficile il ritorno in campo. Il Pisa non ha di questi problemi, con una società che sopperirà alle perdite previste e impreviste da questa crisi, ma molti potrebbero anche non riuscire a portare a compimento le richieste dei protocolli medici.