Duello nel M5s sul rigassificatore di Piombino

"Così trasformiamo la città in un obiettivo sensibile in caso di attacco militare da parte della Russia"

Pecore elettriche

Pecore elettriche

Piombino (Livorno), 29 giugno 2022 - Volano stracci dentro il M5s. Stavolta non è colpa di Luigi Di Maio, che ha appena lasciato il partito fondato da Beppe Grillo, ma del rigassificatore di Piombino. Silvia Noferi, consigliera regionale del M5s, ha detto che il rigassificatore a Piombino non s’ha da fare. E perché mai? Perché così, ha detto Noferi, ex consigliera comunale di Firenze, “mettiamo a repentaglio la sicurezza di un’intera città e la trasformiamo in un obiettivo sensibile in caso di attacco militare da parte della Russia. Se fosse sganciato un missile su quel porto con la nave rigassificatrice si creerebbe una devastazione di proporzioni epocali. Come non si faccia a considerare tutto questo lo trovo un enigma”.

Le autorevoli considerazioni della consigliera Noferi hanno tuttavia creato perplessità tra gli stessi Cinque Stelle: “Le dichiarazioni di una consigliera regionale toscana sul rigassificatore di Piombino sono di una gravità inaudita”, dice il deputato del M5s Francesco Berti: “Si è perso il senso del limite. In un periodo difficile come questo, spaventare i cittadini prospettando attacchi al rigassificatore di Piombino è quanto di più distante dal principio di responsabilità e di realtà che dovrebbe guidare i rappresentati dei cittadini. Se la consigliera avesse notizie di una minaccia russa a Piombino si dovrebbe rivolgere alle strutture di sicurezza nazionali. Altrimenti, che taccia e faccia parlare gli esperti che hanno cognizione vera dei rischi. La politica non può spaventare le persone per demagogia o per ignoranza”.