
Beppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle. Anche in Toscana ci si avvia alle elezioni regionali
Firenze, 3 agosto 2025 – Bisogna riflettere e capire se ci sono le condizioni. Questa giunta l’abbiamo contrastata, quindi di fronte allo stesso candidato, entrare in giunta è un sacrificio notevole”. È Beppe Conte, animatore in capo del Comitato Etico di CL (Campo Largo), pater familias degli italiani e arbiter elegantiarum del centrosinistra, a stabilire se la coalizione anti-Meloni s’ha da fare o no.
Nelle Marche, dove si vota a settembre, dopo aver letto le carte dell’inchiesta Conte s’è improvvisato magistrato e ha dato il via libera alla candidatura di Matteo Ricci (a proposito: ma perché gli europarlamentari si candidano alla presidenza di una Regione dopo essere stati eletti da appena un anno?).
In Toscana parla di sacrificio, mentre alcuni gruppi territoriali del M5S ribadiscono il loro no a Eugenio Giani e al Pd, e alza evidentemente il prezzo della trattativa (pare l’Atalanta con l’Inter per la cessione di Ademola Lookman). Tradotto: che cosa può avere in più il M5S rispetto a quello che nel frattempo gli è stato offerto? Una vicepresidenza della giunta? Un assessorato strategico?
Lo staff di Giani dice che l’accordo comunque si farà, il Pd toscano ostenta ottimismo dopo le riunioni con gli alleati dei giorni scorsi, alle quali non ha partecipato però il M5S, impegnato com’è nei suoi sacrifici notevoli: “Sono stati incontri costruttivi: dai potenziali alleati a oggi c’è stata una condivisione unanime del percorso con la richiesta di arrivare alla formalizzazione dell’alleanza, con l’auspicio da parte di tutti di creare un campo largo con il Movimento 5 Stelle”, ha riferito il Pd toscano: “Sono stati inoltre analizzati alcuni punti programmatici di ogni forza politica. che costituiranno la base per il tavolo della coalizione che verrà convocata appena formalizzata.
Nei prossimi giorni proseguiremo le interlocuzioni ahe con il Movimento 5 Stelle volto a realizzare un progetto di buon governo per i prossimi cinque anni forte e innovativo, condiviso da tutti, per dare alla Toscana le risposte che merita”. Tra gli obiettivi principali del Pd di Schlein c’è quello di mettere a proprio agio il M5S. Sarà interessante leggere cosa ci sarà scritto nel programma condiviso “da tutti”.
Soprattutto sarà interessante vedere quali saranno le concessioni del Pd agli alleati, non solo i Cinque Stelle. Attenzione però ad attribuire tutta la responsabilità a chi in una trattativa chiede e non offre niente; è anche il Pd di Schlein a voler concedere molto. Se soltanto le sinistre varie avessero resistito di più nel dire No a Giani forse nel Pd a Roma sarebbero stati più contenti.
Adesso lo stesso schema si sta verificando nella costruzione del programma.
Al Pd servono i cahiers de doléances degli alleati perché così possono avere una giustificazione in più per aggiustare le linee programmatiche del governo toscano dei prossimi cinque anni. Questo perché fra questo Pd e Avs e M5S c’è effettivamente una corrispondenza d’amorosi sensi politico-programmatica. E Giani d’altronde sembra essere ben disposto a concedere la massima apertura possibile a Cinque Stelle, Avs (ma anche a Italia Viva) purché il Campo Ultra Largo si faccia. Il problema delle alleanze purchessia è sempre il solito: un conto è vincere le elezioni, un altro conto è governare.