
Rocco Casalino (LaPresse)
Firenze, 9 luglio 2021 - I portavoce dei politici - presidenti ed ex presidenti del consiglio compresi - usano le chat di Whatsapp per comunicare con i giornalisti, mandare virgolettati, dare la linea, standardizzare l’informazione. Insomma, le cosiddette veline. Lo faceva Filippo Sensi ai tempi di Matteo Renzi, lo faceva Rocco Casalino quando Beppe Conte era al governo.
La differenza è che Casalino continua a farlo anche adesso che Conte è in attesa di giudizio grillino (sarà o no il capo politico del M5s? Probabilmente no, ma questa è un’altra storia). Ma la differenza è anche che Casalino usa il Whatsapp con cui fa da portavoce a Conte per autopromuoversi. Stamattina ai cronisti, ore 7.51, Casalino ha mandato lo screenshot di una pagina del Corriere della Sera. “‘Processo infinito, doppio danno’”. Ecco la terza via di Cartabia”. Al che qualcuno si è chiesto: ma come, Casalino fa da PR per la ministra della Giustizia? Non sia mai, in fondo alla pagina infatti c’è un articolo che lo riguarda: “‘Il Portavoce’ al cinema. La vita di Casalino sarà un film”.
Segue messaggio casaliniano, a precisare meglio l’intento (la pubblicità è per se stesso, non per la ministra): “Il gruppo Mondadori e Rocco Casalino hanno firmato un accordo per la cessione dei diritti alla casa di produzione cinematografica Kuala Khan di Umberto Massa, che realizzerà il film tratto dall’autobiografia ‘il Portavoce’, edito da Piemme. Alle 8.11, giusto per non essere frainteso, nell’autorevole chat casaliniana è arrivato anche il link all’articolo del Corriere che annuncia la compravendita dei diritti. Chissà se nel film ci sarà anche una scena in cui Casalino scrive una velina da mandare ai giornalisti.