DAVID ALLEGRANTI
Pecore Elettriche

Se il campo largo diventa minato

Effetti del caso Prato. Il Pd si trova adesso sotto stretta osservazione dei Cinque Stelle

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Firenze, 22 giugno 2025 – Il caso Prato è tutt’altro che risolto. La sindaca Ilaria Bugetti, accusata di corruzione, ha appena rassegnato le dimissioni e domani parlerà in tribunale con i magistrati. Il tempo ci dirà se siamo di fronte al niente o se le accuse saranno confermate. La questione politica invece segue dinamiche più rapide.

Per il Partito Democratico è senz’altro un problema in vista delle elezioni regionali. Per varie ragioni, tra queste una delle più importanti è da ricercare nel rapporto con il M5S. Il partito di Beppe Conte al grido onestà-onestà-onestà era già sul punto di uscire dalla giunta pratese. Lo avrebbe fatto, ma Bugetti si è dimessa – forse su pressione del Pd – e non ha dato altri argomenti di discussione al fu partito del Casalgrillo (Grillo + Casaleggio). Il caso Prato tuttavia rimane una grande occasione per il M5S, che non vede l’ora di farsi notare in una Regione poco generosa con le vecchie istanze grilline.

A parte qualche città in passato (Livorno su tutte), i Cinque Stelle in Toscana hanno sempre avuto poca soddisfazione. Eppure il Pd ci tiene molto a questo dialogo privilegiato; l’indicazione di Elly Schlein e del suo gruppo dirigente è di costruire il Campo Largo – finanche larghissimo –pure in Toscana. Risultato: il Pd, che non ha mai avuto bisogno di un partito nato come antagonista della sinistra, un partito che ha sempre rivendicato una diversità antropologica rispetto al Pd (chi era a Livorno oltre dieci anni fa nel giorno della vittoria di Nogarin non potrà che ricordare le urla belluine contro dirigenti ed elettori del centrosinistra, accusati di essere dei furfanti matricolati), si trova dunque sotto stretta osservazione dei Cinque Stelle.

"Le dimissioni di Bugetti aprono una fase nuova, che richiede responsabilità, trasparenza e senso delle istituzioni”, ha detto Irene Galletti, coordinatrice regionale del M5S: “È un passaggio delicato che impone scelte coerenti con i principi della legalità e dell’interesse pubblico”.

Il caso Prato imporrà dei cambiamenti anche nella strategia elettorale degli aspiranti consiglieri regionali; ora, infatti, chiunque si presenti per il consiglio toscano nel nome della rappresentanza pratese –in questo clima da caccia alle streghe e da “tanto sono tutti uguali” – rischia di dover rendere conto anche di eventuali responsabilità di altri. Il Pd tuttavia, a parte il malumore dei soliti riformisti, che però non si spingono mai troppo oltre, sembra trovarsi a proprio agio a fare la parte di quello che si deve sempre giustificare. Sostenere l’Ucraina è o no furore bellicista? Il dubbio serpeggia sempre. E Conte sa come muoversi. Basti vedere come stia sapientemente dosando a livello nazionale la sua strategia di captatio benevolentiae nei confronti del mondo irenico-pacifista. La manifestazione di ieri a Roma convocata da varie sigle di sinistra «contro il riarmo» è servita ancora una volta a Conte per distinguersi. Così come la prossima gita all’estero del capo del M5S, che martedì andrà all’Aia a protestare nel giorno del vertice Nato. Il Pd non batte ciglio. Un po’ perché l’attuale segreteria condivide (in parte) le posizioni di Conte, un po’ perché il capo del M5S ha un salvacondotto politico e morale che lo tutela sempre, anche quando prova simpatia per i poveri ayatollah.