Serie B Nazionale. La Gema può essere ottimista

La Gema Pallacanestro Montecatini perde contro la Del Fes Avellino, compromettendo il quarto posto. Coach Del Re critica l'approccio e la mancanza di intensità difensiva.

In casa Gema Pallacanestro Montecatini c’è tanto rammarico per il primo match point in chiave quarto posto cestinato con la sconfitta al PalaTerme 59-61 contro la Del Fes Avellino. Non arriva dunque il pareggio nel bilancio degli scontri diretti con gli irpini e men che meno il ribaltamento della differenza canestri: Vasl e compagni bissano il successo dell’andata e costringono Gema ad andare incontro a ciò che coach Marco Del Re avrebbe volentieri evitato, ovvero giocarsi tutto sul parquet del Pala Fitline di Desio nell’ultimo turno di campionato. Di confortante per i "leoni" termali ci sono due aspetti: comunque andrà a finire Savoldelli e compagni chiuderanno come minimo quinti, inoltre la Rimadesio è già sicura del prprio piazzamento: "L’approccio non è stato sicuramente quello che volevamo, dovevamo mettere da subito più aggressività e soprattutto una fisicità maggiore – analizza Del Re –. Poi, alzando il livello di atletismo soprattutto in difesa, siamo riusciti a piazzare un parziale di 19-4 che ci ha fatto chiudere avanti all’intervallo lungo. Dovevamo continuare su quella lunghezza d’onda invece quella che si è ripresentata in campo è stata la brutta copia di noi stessi: pur non facendo malissimo in difesa abbiamo giocato molto poco la nostra pallacanestro e abbiamo permesso ad Avellino di riprendere fiducia. Il finale punto a punto lo hanno deciso per lo più gli episodi, ma i 13 punti subiti da secondi possessi hanno avuto un peso notevole". La strategia della Del Fes di intasare l’area per arginare i lunghi montecatinesi e il gioco in post-basso degli esterni si è rivelata vincente: "I nostri lunghi hanno prodotto pochino, anche perché non sempre li abbiamo cercati come dovevamo – ammette il tecnico livornese –. Nel secondo tempo non siamo stati nemmeno in grado di coinvolgerli in situazioni più dinamiche. La differenza a mio avviso però l’ha fatta la nostra incapacità di replicare l’intensità messa in campo nella parte finale del primo tempo".

Filippo Palazzoni

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