Gli anni Ottanta di Nino D'Angelo

Il cantante napoletano in concerto al Teatro Verdi

Nino D'Angelo (Newpress)

Nino D'Angelo (Newpress)

Montecatini, 11 novembre 2015 - Contrordine; confermato il concerto di Nino D’Angelo. Dopo un rinvio comunicato nei giorni scorsi, adesso è ufficiale. Lo show attesissimo dell’artista napoletano si svolgerà regolarmente venerdì 13 novembre alle ore 21 al teatro Verdi di Montecatini. Il lungo tour di successo fa dunque tappa nella città termale. E sarebbe stato un vero peccato perdere uno spettacolo che rievoca i fasti degli anni Ottanta (il titolo infatti è «Anni Ottanta e non solo…»). Quegli anni infatti sono stati gli anni del «mito» di Nino D’Angelo, un fenomeno che raggiunse una popolarità incredibile tanto da scomodare non solo i critici musicali, quanto alcuni sociologi che cercarono di «spiegare» un delirio di massa che, in particolare al Sud, poteva essere paragonato a quello che circondava le rockstar internazionali. Caschetto biondo, voce possente, aria da scugnizzo; D’Angelo diventò la voce moderna di Napoli, quella si riscattava con il talento, passando dalla miseria delle periferie ai fasti del mondo dello spettacolo. Anche il cinema contribuì a farne una star.

Titoli come «Celebrità», «Tradimento», «Giuramento»entrarono nella classifica dei film più visti con lo stupore degli addetti ai lavoro. Quando poi nacque l’abbinamento album/film, i numeri avevano dell’incredibile. «Nu jeans e na’maglietta» riuscì a vendere un milione di copie come colonna sonora e battere al botteghino gli incassi di «Flashdance» . Altri film come «La discoteca», «Uno scugnizzo a New York» e «Popcorn e patatine» completarono l’opera. Era nata una star. Ma cosa è rimasto oggi di quel personaggio che piaceva tanto al pubblico e poco ai critici ? Sicuramente un professionista serio che ha saputo «convivere» con il proprio mito e ha saputo anche evolversi dal punto di vista artistico. Con il tempo sono arrivate le occasioni di qualità; la colonna sonora di «Tano da morire» film culto del 1997 di Roberta Torre è l’inizio della rinascita. Arrivano persino i premi importanti come il David di Donatello e il Nastro d’Argento come migliore colonna sonora. Nel 1997 compone il suo primo musical di successo «Core pazzo», nel 1998 è conduttore del «Dopofestival di Sanremo» al fianco di Piero Chiambretti, nel 1999 pubblica la sua autobiografia dal titolo «L’ignorante intelligente» in cui l’artista racconta le sue umili origini.

Arriva anche il cinema d’autore; Pupi Avati lo sceglie per «Il cuore altrove» che passa anche dal festival di Cannes. Tante le partecipazioni al festival di Sanremo con brani che stavolta entusiasmano i critici più severi. E dal novembre dello scorso anno, ancora una volta protagonista di un lunghissimo tour in tutta Italia. E venerdì 13 (alla faccia della superstizione) è la volta di Montecatini Terme