Il 28 dicembre scorso la Caritas Diocesana, organismo pastorale della Diocesi di Pescia, ha presentato il progetto denominato "Dado" (Documenti, abitare, dignità, educazione) firmato dalla direttrice Maria Cristina Brizzi (nella foto, in alto), da realizzarsi nella nuova sede della Caritas di Montecatini Terme in via Garibaldi 40.
Il progetto, nel quale si richiede un partenariato al settore politiche sociali del Comune di Montecatini concretizzatosi in un contributo economico a rimborso di 15mila europer gli anni 2023 e 2024 come compartecipazione alle spese di personale e di gestione, si propone i seguenti obiettivi: realizzazione di cohousing, attraverso la messa a disposizione di un appartamento nella stessa sede di via Garibaldi per donne over 65 che hanno problematiche di sfratto, precarietà alloggiativa e reddito insufficiente per accedere al mercato delle locazioni e indicate dall’assistente sociale del Comune; sportello sanitario con la collaborazione dell’associazione Farmadono di cui la Caritas fa parte; sportello di consulenza legale, civile, penale e di natura migratoria; sportello di orientamento e ascolto; percorsi di inclusione lavorativa, attraverso formazione e acquisizione competenze e strumenti per il reinserimento nel mondo del lavoro; messa a disposizione dello spazio mensa a favore dei fruitori dei servizi precedenti. La giunta comunale ha quindi approvato il proprio sostegno il 29 dicembre scorso.
Tale progetto trova copertura finanziaria sul capitolo Trasferimenti correnti a istituzioni sociali private, assistenza e beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona per 15mila euro nell’esercizio 2023 e per ulteriori 15mila nell’esercizio 2024.
La Caritas Diocesana già porta avanti a Pescia il progetto "Casa" (Co-housing e accoglienze per il sostegno abitativo) sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e che implementa il progetto Welcome in Valdinievole. Un appartamento è stato destinato al cohousing a Pescia per persone che vivono fragilità socioeconomiche, seguite da operatori e volontari della stessa Caritas diocesana. L’abitazione è stata acquistata dalla Fondazione, che ha eseguito anche i lavori di rifacimento e manutenzione. Attraverso una convenzione, Caritas porta avanti il progetto di coabitazione e di percorsi di autonomia e indipendenza.
Mai