Via alla stagione teatrale con quattro date

Un appuntamento al mese: si comincia con uno dei capolavori indiscussi di Anton Cechov, "Zia Vanja" con Giuseppe Cederna

Anche il Teatro Comunale di Lamporecchio si appresta a riaprire le porte per la Stagione 2023, promossa e organizzata dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con Atp Teatri di Pistoia. Un cartellone di 4 appuntamenti, a cadenza mensile, da gennaio ad aprile, pensato per offrire al pubblico una panoramica delle tante ‘anime’ di cui il Teatro si compone. "Una nuova stagione del nostro teatro comunale è alle porte – commenta Monica Cetraro, assessore alla Cultura del Comune di Lamporecchio – un appuntamento come ogni anno importante e atteso. Anche per questa stagione abbiamo cercato di comporre e unire spettacoli dal sapore diverso, che vanno dal grande teatro della tradizione alla commedia più attuale, augurandoci che riescano a incuriosire e interessare gli spettatori".

La partenza, domenica 29 gennaio, è affidata al grande teatro classico, con uno dei capolavori indiscussi di Anton Cechov, "Zio Vanja" (una produzione ATP Teatri di Pistoia con la regia di Roberto Valerio) che vede protagonista Giuseppe Cederna, nel ruolo del titolo, assieme a Pietro Bontempo, Mimosa Campironi, Massimo Grigò, Alberto Mancioppi, Caterina Misasi e Elisabetta Piccolomini: una messinscena che oscilla tra realismo, dramma e commedia, tra risate e pianti, tra malinconie cecoviane ed energia pura. Uno spettacolo dove le immagini, i suoni e la recitazione si compenetrano per rappresentare la tragicommedia della vita. Il Teatro di narrazione parla attraverso la voce ed i gesti dell’istrionico Andrea Pennacchi, sul palco sabato 11 febbraio, con il testo da lui stesso scritto, "Pojana e i suoi fratelli", animato dalle musiche dal vivo di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato (una produzione Teatro Boxer in collaborazione con People): eccolo qui, Franco Ford detto il Pojana (che abbiamo avuto modo di conoscere nel programma TV "Propaganda Live") con tutti i suoi ‘fratelli’ a raccontare storie con un po’ di verità e un po’ di falsità mescolate, maschere più o meno goldoniane e specchio di una società intera. Esattamente vent’anni fa, il 1 gennaio 2003, ci lasciava il genio del Teatro Canzone, Giorgio Gaber: per ricordarlo, non poteva mancare un omaggio alla sua opera, nata anche questa dal felicissimo sodalizio artistico con Sandro Luporini e composta nel 1993: "Il Dio bambino" che il Teatro di Lamporecchio ospita, sabato 11 marzo, con la regia di Giorgio Gallione e l’interpretazione di Fabio Troiano. Lo spettacolo è prodotto da Nidodiragno CMC – con il contributo di Comune di Barletta Teatro Curci in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber ed il Teatro Pubblico Pugliese. A trent’anni di distanza, rimane un testo di incredibile forza e attualità, cinico ma commovente e di grandissima empatia, che ci stimola a ripensare a noi stessi. A chiusura del cartellone, domenica 2 aprile, Maria Amelia Monti e Roberto Turchetta, diretti da Antonio Zavatteri, portano in scena La parrucca, tratto da due atti unici di una delle voci più significative della letteratura del ‘900, Natalia Ginzburg (La parrucca e Paese di mare), in una produzione Nidodiragno CMC. Al centro le vicende di una coppia girovaga e problematica: lui, Massimo, un uomo perennemente insoddisfatto che passa da un lavoro all’altro ma vorrebbe fare l’artista, lei, Betta, donna ingenua, irrisolta, che si deprime e si annoia facilmente, ma genuina come solo i personaggi della Ginzburg sanno essere.