Un raggiro milionario. Pene fino a quattro anni

Vittime due anziani facoltosi che avrebbero consegnato case, soldi e società. La sentenza: condannati padre, madre e due figli. "Usavano la pranoterapia" .

Un raggiro milionario. Pene fino a quattro anni

Un raggiro milionario. Pene fino a quattro anni

Avevano scelto le loro vittime per il loro conto in banca, facendosi consegnare nel tempo soldi, case, quote societarie per milioni di euro. Così, nel giro di pochi mesi, due facoltosi anziani, un’ereditiera di Pisa e un grosso industriale di Santa Croce sull’Arno, erano stati spogliati di gran parte dei loro beni, un affare che avrebbe fruttato oltre 10 milioni di euro. Ma soprattutto avrebbero consegnato nelle mani di un’intera famiglia, madre, padre e due figli, il loro bene più prezioso: la libertà. Ieri mattina si è chiusa, con la lettura della sentenza di primo grado, una delle vicende giudiziarie più clamorose che siano avvenute nella nostra provincia. Il giudice Raffaella Amoresano, accogliendo sostanzialmente le richieste del pm Chiara Contesini, ha riconosciuto colpevoli tutti gli imputati, padre, madre e due figli di Ponte Buggianese, e li ha condannati a pene severe, fino a quattro anni di reclusione, per il reato di circonvenzione di incapace.

Sono stati condannati a quattro anni di reclusione (oltre a una multa di 600 euro e al pagamento delle spese processuali) per il reato di circonvenzione di incapace, Luana Palatresi, 57 anni, e il figlio Alessio Maddalena considerati i principali artefici del raggiro; due anni e nove mesi di reclusione per l’altro figlio Jonathan Maddalena, e due anni e tre mesi per il padre Donato Maddalena, imputato per il reato di ricettazione. Così, è stato fissato un importante tassello in una vicenda giudiziaria che non si concluderà qui. Oltre alla restituzione di tutti i beni sottratti (per gran parte già avvenuta), il giudice ha disposto il versamento di una provvisionale immediatamente esecutiva in favore di una delle due vittime, pari a 10mila euro. L’indagine, partita nel 2020, è stata condotta dalla polizia giudiziaria della Procura, sotto la direzione del sostituto procuratore Chiara Contesini.

Analisi bancarie, accertamenti su quote societarie e passaggi di proprietà: un indagine accurata e complessa, che ha impegnato in attività investigative la sezione carabinieri della polizia giudiziaria, coordinate dalla Procura della Repubblica di Pistoia e i carabinieri di Montecatini Terme. E al termine delle indagini, per tutta la famiglia sono scattati gli arresti domiciliari.

Martina Vacca