Terme, le minoranze sul piede di guerra. "Consiglio straordinario e atti all’Anac"

Il sindaco Luca Baroncini: "L’ipotesi di ingresso nel capitale sociale delle Terme anche di un privato è una possibilità aggiuntiva"

Il consigliere del Movimento Cinque Stelle Simone Magnani

Il consigliere del Movimento Cinque Stelle Simone Magnani

Montecatini, 5 agosto 2022 - "La possibilità di ingresso nel capitale sociale delle Terme anche di un privato è un’ipotesi aggiuntiva rispetto a un percorso comunque già ben avviato da parte della società e dell’amministratore che prevede un risanamento e, ancor prima, l’affitto di ramo di azienda di quello che oggi è aperto, per darlo a un gestore temporaneo, garantendo continuità". Il sindaco Luca Baroncini commenta così l’annuncio della prossima firma di un accordo tra l’advisor Infinet, che rappresenta il gruppo inglese Oracle, e le Terme, con il versamento di 200mila euro alla seconda. L’advisor avrà sei mesi di tempo per trovare un accordo con i creditori, anche se qualsiasi decisione relativa all’azienda, Regione e Comune, dovrà essere discusso nell’assemblea della proprietà. I crediti acquisiti si trasformerebbe in quote azionarie delle Terme.

"Sarebbe irresponsabile – prosegue Baroncini – non andare a trattare questo possibile interesse da parte del soggetto privato. L’amministratore Alessandro Michelotti e la società si sono mossi e si stanno muovendo. La condizione preliminare è che siano dimostrate le necessarie e dovute garanzie entro poche settimane, altrimenti non si parte nemmeno. Una volta iniziata una trattativa, che non è una vendita della società, questa si potrà concludere positivamente o no. Il finale positivo dipende da quello che dettano gli attuali soci e prima di tutto la città. Se non ci sarà una comunione di visione e progettualità, questa trattativa, una volta iniziata, può anche chiudersi". Baroncini ricorda che, con le novità introdotte dalla nuova legge sulle procedure concorsuali, l’amministratore potrebbe far ricorso alla composizione negoziata della crisi invece del concordato.

"Il Comune – sottolinea – ha fatto i compiti a casa e ha cercato tutte le strade per la soluzione pubblicistica della questione. Abbiamo sostenuto la petizione per far tornare strategiche le Terme tra le partecipate del socio Regione, votato una mozione e scritto al socio di maggioranza. Potevamo tirare fuori due milioni di euro e, in futuro, altri due, per le Terme. Ho chiesto alla Regione di fare la loro parte, ma loro non sono disponibili a tirare fuori un euro, bloccati dalla Corte dei Conti e dalla legge Madia. Adesso basta: la situazione societaria fa rimettere ogni anno soldi pubblici e danneggia il termalismo. Qui abbiamo creditori che hanno valide ragioni: la crisi va risolta, anche da un privato". I gruppi di minoranza non hanno apprezzato come è stata condotta la vicenda e chiedono un consiglio comunale straordinario.

"Quali atti votati dagli organi di indirizzo – domandano Pd, Itia Viva, Cinque Stelle e Bagnaioli - autorizzano il sindaco a dare mandato all’amministratore di trattare la privatizzazione della società senza avvisi pubblici, ricevendo un compenso per l’esclusività della trattativa ed escludendo discrezionalmente altri soggetti interessati? Per quale motivo non sono stati ancora approvati i bilanci della società relativi agli esercizi 2020 e 2021? Quali atti formali ha adottato l’ente per la gestione della crisi e in particolare, appresso che il Comune avrebbe a disposizione 2 milioni di euro si chiede quali siano i capitoli di bilancio dedicati, con quale forma di intervenire e in quali tempi intenda procedere l’ente? Si chiede inoltre di chiarire al consiglio i termini dell’annunciato contratto con Croce Rossa per la gestione degli stabilimenti Redi e Tettuccio e il relativo piano economico finanziario I gruppi di minoranza si riservano di presentare una mozione in sede di Consiglio per un intervento dei soci proprietari finalizzato ad assicurare al bene pubblico Terme di Montecatini i dovuti interventi da parte dell’ente in qualità di socio. I consiglieri inoltreranno l’interrogazione anche ad Anac, al prefetto, alla corte dei conti e alla procura. Laddove le risposte dell’amministrazione, non dovessero essere complete ed esaustive, non escludiamo di rivolgerci direttamente a queste autorità per difendere l’integrità del patrimonio termale e il pieno rispetto delle leggi, come noto particolarmente stringenti nel campo delle società a partecipazione".