Terme, concordato nelle mani del giudice

Il piano è stato inviato ieri mattina alla cancelleria del Tribunale. Adesso si comincia già a pensare al rilancio della società

Il piano di concordato in continuità delle Terme è stato depositato ieri, attraverso posta elettronica certificata, alla cancelleria del tribunale fallimentare di Pistoia. Il giudice delegato Sergio Garofalo prenderà visione delle delibere di acquisto degli immobili termali da parte di Regione e Comune, e della proposta appena arrivata dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, oltre all’offerta di gestione delle Redi da parte della Croce Rossa. In un periodo che può andare da qualche giorno fino a un massimo di due settimane, il tribunale si pronuncerà in merito all’accettazione o al rifiuto della proposta di concordato preventivo in continuità. In casi straordinari, l’autorità giudiziaria può chiedere anche l’integrazione della procedura con altri documenti. A questo punto, rimane solo da attendere. Assohotel e Confesercenti "plaudono alle recenti e decise prese di posizione da parte di Stato (attraverso l’emendamento al decreto aiuti quater) e Regione (con la definizione di acquisto di tre stabilimenti) mirate al salvataggio delle Terme. Da anni ci battiamo per rilanciare l’azienda più importante del nostro territorio, anche in considerazione della sua funzione strategica per il turismo, il commercio e tutta l’occupazione che ne deriva. Le scelte compiute, che apprezziamo, vanno però considerate un punto di partenza per costruire prodotti termali moderni ed efficienti, restituendo un futuro a Montecatini attraverso la valorizzazione di un patrimonio inestimabile sul piano storico, architettonico, culturale ed economico. Ora che il capitolo debiti e la messa in sicurezza del patrimonio termale sembra davvero potersi avviare verso una soluzione, l’attenzione deve spostarsi rapidamente verso la ripartenza delle attività e la loro pianificazione a breve, medio e lungo termine. Montecatini deve avere una precisa prospettiva di rinascita, cercando di coniugare tradizione e innovazione. Confesercenti continuerà con impegno a dare il proprio contributo di idee e di proposte". Sulla delibera da 16,4 milioni per l’acquisto di Tettuccio, Regina, ed Excelsior, appena approvata dalla Regione per tutelare il patrimonio termale, intervengono il senatore Patrizio La Pietra e il consigliere regionale e presidente della commissione di controllo Alessandro Capecchi, esponenti di Fratelli d’Italia. "La Regione -affermano- è arrivata con colpevole ritardo ma alla fine ha fatto quello che avevamo suggerito da mesi e mesi, ci sono stati bocciati emendamenti e atti di indirizzo che chiedevano l’acquisto dei vari stabilimenti. L’acquisto di diversi immobili, Tettuccio, Regina ed Excelsior, ha avuto lo scopo di concorrere, nell’ambito della procedura di concordato, a ridurre la pressione del debito verso le banche. Adesso, occorrerà affiancare agli organi ordinari un progetto di rilancio della città, perché il patrimonio delle Terme "grava" molto sulla parte pubblica di Montecatini, e di rilancio del termalismo che va sviluppato in chiave di benessere. La strategicità delle Terme è la premessa per realizzare il piano di salvataggio. La Regione come proprietaria di circa il 67% delle quote ha la responsabilità di definire il futuro della società e ha il dovere di garantire l’attività. Le Terme vanno rilanciate con un progetto industriale che faccia della città di Montecatini la culla del benessere delle persone. Si deve promuovere l’offerta termale, del benessere, della salute, della bellezza, in un prodotto unico al mondo, la Toscana".

Daniele Bernardini