Terme, duro attacco alla Regione

Il parlamentare uscente, già ex Lega, Carrara ora accusa l’ente di aver fatto solo promesse elettorali

Il futuro delle Terme di Montecatini preoccupa l’intero territorio (Goiorani)

Il futuro delle Terme di Montecatini preoccupa l’intero territorio (Goiorani)

Montecatini Terme, 12 settembre 2022 - Maurizio Carrara , parlamentare uscente che non si è ricandidato, da poche settimane ha lasciato la Lega sbattendo la porta. Da lui, adesso, attraverso un post su Facebook, arriva una dura critica alla proprietà delle Terme per le condizioni in cui si trova l’azienda e, di conseguenza, tutta la città. "L’istanza di fallimento presentata dal pool di banche creditrici verso Terme di Montecatini – scrive Carrara – è un avvenimento preoccupante. Ciò significa che gli istituti di credito hanno accantonato definitivamente la speranza in una soluzione virtuosa della vicenda. La Regione, azionista di maggioranza e responsabile di questa situazione, ha saputo solo fare promesse elettorali. Non ha saputo scrivere un bando che potesse intercettare l’interesse di un investitore privato e come se non bastasse ha dichiarato "non strategica" la partecipazione nella società, rendendo così possibile il percorso del fallimento societario. D’altro canto il Comune non ha avuto la forza e l’autorevolezza per richiamare la Regione alle proprie responsabilità. Oggi, infatti, il vero sconfitto è il territorio, dove si tocca con mano la dispersione di valore relativa alla mancata riqualificazione del patrimonio termale. Sembra ormai tramontata l’ipotesi di una privatizzazione. Adesso l’unica soluzione è l’intervento dello Stato".

L’11 ottobre , nelle aule del tribunale fallimentare di Pistoia, è prevista l’udienza relativa alla richiesta di liquidazione giudiziaria presentata dal pool di banche guidato da Bnl per 27 milioni di euro. La società presenterà sicuramente una richiesta di concordato in bianco, ottenendo di bloccare per circa 60 giorni l’azione. Alla fine, un commissario scelto dal tribunale dovrà valutare l’efficacia del piano e accettarlo o respingerlo. Nel secondo caso, le Terme verrebbero dichiarate fallite. Gli albergatori di Federalberghi-Apam hanno da poco chiesto un incontro pubblico a Regione e Comune per discutere della situazione con la massima trasparenza. I rappresentanti sindacali dei lavoratori delle Terme, venerdì scorso, hanno proclamato lo stato di agitazione, prevedendo un pacchetto con otto ore di sciopero. Se non dovessero essere ricevuti a breve dalla proprietà e dai vertici aziendali, i dipendenti non escludono di organizzare una manifestazione a Firenze, sotto la sede della Regione.

Da. B.