T2, la rabbia dei sindacati: "Difficoltà su tutto il territorio. Penalizzati anche i lavoratori"

Critiche sulla riorganizzazione del servizio. Gli esponenti dei sindacati: "Il sistema non funziona". Problemi nelle tratte periferiche e collinari. Il nuovo sistema a chiamata: ma mancano i bus.

T2, la rabbia dei sindacati: "Difficoltà su tutto il territorio. Penalizzati anche i lavoratori"

T2, la rabbia dei sindacati: "Difficoltà su tutto il territorio. Penalizzati anche i lavoratori"

La seconda fase del trasporto pubblico toscano, denominata T2, non soddisfa per niente i sindacati di categoria, (Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal), che ieri, nel corso di una conferenza stampa congiunta, hanno annunciato di aver avviato la cosiddetta procedura di raffreddamento, che in sostanza significa che le relazioni sindacali sono momentaneamente interrotte, in attesa di un nuovo incontro con l’azienda. "Ci sono difficoltà diffuse su tutto il territorio provinciale – spiega Andrea Bertini (Filt Cgil) - e queste criticità sono dettate evidentemente dal fatto che quello che doveva essere strutturato come un nuovo servizio, con un taglio chilometrico importante, ha avuto un percorso e una genesi difficile e non è stato seguito come doveva essere. Come organizzazioni sindacali nei mesi scorsi avevamo evidenziato tutti i nostri dubbi, in tutte le sedi in cui siamo stati ricevuti, sull’avvio di questa nuova fase. Evidentemente durante la strutturazione del servizio qualcosa non è andato come avrebbe dovuto". I sindacati sottolineano di essere molto vicini all’utenza e di comprenderne i disagi, ma al contempo chiedono agli stessi utenti di non prendersela con gli autisti, perché non ne hanno colpa. Per Massimo Scavetto (Uil Trasporti) con il T2 "si è complicato ciò che era semplice, soprattutto per l’utenza della montagna e della collina".

"Il punto più clamoroso – spiega Scavetto - riguarda il paese di Collina, che è stato dall’oggi al domani messo fuori gioco, con corse a chiamata in due fasce orarie, mattiniere e pomeridiane, dove in realtà la fascia oraria a chiamata non è garantita, perché è tutto vincolato alla disponibilità di mezzi e di personale da parte dell’azienda". Questo, secondo i sindacati, penalizza in modo particolare chi deve andare a scuola o al lavoro, che non può più fare affidamento sul trasporto pubblico. "A Collina ci sono persone che vanno a scuola o a lavorare – riprende Scavetto -, tra cui una trentina di migranti, che a questo punto non possono più contare sul servizio".

"Tra gli utenti penalizzati – afferma Luciano Guastini (segretario Fit Cisl)-, c’è anche chi aveva fatto l’abbonamento annuale, che adesso non può più usare perché il servizio di fatto è sparito".

"Le tratte collinari e periferiche – afferma Andrea Cirillo (Faisa Cisal), sono quelle più penalizzate. Noi avevamo chiesto più volte incontri in Regione, in Provincia e in Comune. Noi stessi abbiamo ricevuto i turni soltanto pochi giorni fa".

Patrizio Ceccarelli