Sul quadro di Rubens Sgarbi sta con i Barni

E il sottosegretario annuncia "Il ministero sarà parte civile a fianco di chi lo ha scoperto". Il dipinto è di nuovo esposto

"Credo che il ministero si presenterà come parte civile a favore di quel privato che ha scoperto un quadro di Rubens e che dobbiamo ringraziare per averlo scoperto perché noi non lo conoscevamo. Lo Stato, se avesse saputo che c’era un Rubens, lo avrebbe notificato finché era qui. Faccio fatica a capire il reato". Lo ha detto Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e nel nuovo Governo sottosegretario alla cultura. Nella vicenda del quadro sono coinvoliti anche due montecatinesi, i Barni padre e figlio, Angelo e Leonardo.

"Mi pare una tempesta in un bicchier d’acqua - ha aggiunto Sgarbi – un modo per mortificare Genova e l’Italia. Dopo il caso Modigliani, per la seconda volta viene umiliata Genova. Ma cosa è stato sequestrato? Niente, un’opera che ha cercato la sua storia e che viene accolta da una curatrice prudente come scuola fiamminga. Dov’è il reato? Speriamo che Carabinieri non vengano più mandati a sequestrare opere. Oltretutto, il motivo sarebbe perché è stato esportato: ma ora il dipinto si trova in Italia. Dov’è il reato?". Nel frattempo il quadro è di nuovo esposto a Palazzo Ducale.