Un legame familiare molto forte, che non si è mai interrotto davanti a nulla, tra affetti e politica. Stefania Craxi, figlia di Bettino, è stata l’ospite di eccezione dell’appuntamento tenuto ieri, condotto dalla giornalista Simona Peselli, nell’ambito della rassegna "Acqua in bocca ma non troppo" nel salone Portoghesi dello stabilimento termale Tettuccio. "Quarant’anni fa, il 4 agosto 1983, nasceva il governo Craxi, il primo esecutivo a guida socialista della storia repubblicana – ha dichiarato Stefania Craxi -. Avrebbe scritto pagine all’insegna del progresso, della modernizzazione, della crescita. L’Italia avrebbe acquisito forza e legittimazione, facendosi grande fra i grandi della terra. Fu il governo più longevo della prima Repubblica, seppe cogliere le istanze nuove dei ceti emergenti e al contempo fu accanto ai lavoratori, nonostante venisse definito pericoloso per la democrazia dal Partito comunista di Enrico Berlinguer, che non seppe - o non volle - riconoscerne l’enorme valenza in termini programmatici e identitari".
Stefania e Bettino, non soltanto padre e figlia. Un affetto destinato a durare per sempre, come emerso da racconti e anedotti. A Montecatini, Stefania Craxi ha parlato dell’Italia "sulla scena internazionale, una riflessione a cavallo di due repubbliche" con l’amico Alberto Lapenna, esponente di punta del Partito Socialista Italiano negli anni d’oro ed ex sindaco della città. Giovane esponente del garofano, appoggiò Bettino Craxi fin dai tempi del congresso del Midas, riconoscendosi nelle sue posizioni riformiste. Stefania Craxi , senatrice di Forza Italia, presidente della commissione affari esteri e difesa a Palazzo Madama, non ha mai dimenticato la figura di suo padre. Aveva commentato così la morte di Silvio Berlusconi: "Berlusconi è stato un martire della giustizia come mio padre Bettino – ha sottineato - chi lo ha infangato non cerchi di riabilitarlo".