Pugno al calcetto, dura condanna

Pena di tre anni per un giovane giardiniere

Il processo si è svolto al Tribunale di Pistoia

Il processo si è svolto al Tribunale di Pistoia

Montecatini Terme, 14 giugno 2019 - Stese l’avversario con un pugno durante una partita di calcetto, condannato a 3 anni e 1 mese, oltre alla provvisionale e al pagamento delle spese legali. Se è vero che lo sport fa bene alla salute, può capitare che non a tutti faccia bene all’umore.

E’ il caso questo di Klodian Arapi, giardiniere vivaista 38enne di origini albanesi e residente ad Altopascio a cui ieri mattina il giudice Alessandro Buzzegoli del tribunale di Pistoia ha inflitto la dura condanna, a seguito di fatti avvenuti il 27 giugno del 2014 durante una partita di calcetto a livello amatoriale.

Secondo quanto ricostruito infatti, durante un torneo di calcetto a Ponte Buggianese, Arapi stava giocando con la sua squadra, la Green Apple, contro la Cappelleria, entrambe di Montecatini e per tutta la durata del gioco avrebbe tenuto un comportamento poco sportivo. A seguito di un fallo verso un giocatore della squadra avversaria l’arbitro gli inflisse un’ammonizione che lo indusse a dirigersi verso gli spogliatoi.

Fu in quel momento che, ripensandoci, Arapi tornò in campo e si diresse verso Enrico Zacchelli, giocatore della squadra avversaria originario di Lamporecchio e di pochi anni più grande di lui, che nel frattempo si era fermato a prestare soccorso al giocatore infortunato nello scontro.

Nessuno si sarebbe aspettato la reazione del giardiniere di Altopascio che, una volta vicino a Zacchelli, gli tirò un montante rompendogli alcuni denti dell’arcata inferiore e la cartilagine della trachea. Lo Zacchelli a quel punto non riusciva più a respirare e cadde a terra perdendo i sensi, finchè i soccorsi non lo aiutarono immediatamente con un respiratore artificiale.

«Un gesto assolutamente sconsiderato – commenta l’avvocato di Zacchelli, Lorenzo Satti dello studio Casciani di Monsummano Terme, che si è costituito parte civile – reso ancora più grave dal fatto che è accaduto proprio durante una partita di calcetto amatoriale, nata per fare un po’ di sport divertendosi e dove i due protagonisti erano addirittura tra i giocatori più giovani, considerando che gli altri erano quasi tutti ultracinquantenni. Doveva essere un momento per esprimersi in una passione sana e si è trasformato in un atto di assurda violenza». Violenza che si è perpetrata, secondo i fatti narrati, perfino dopo aver steso l’avversario con un pugno, dal momento che Arapi ha continuato a inveirgli contro nonostante.