Pescia, alleanza con Montecarlo per dare più sicurezza al torrente di Collodi

Studio già affidato a ingegneri di Prato

Oreste Giurlani

Oreste Giurlani

Montecatini 6 gennaio 2019 - L’unione fa la forza. I Comuni di Montecarlo e di Pescia si alleano per un progetto di fattibilità che guardi a eventuali interventi di sistemazione idraulica al torrente Pescia di Collodi e agli affluenti del territorio circostante. L’incarico, affidato a uno studio tecnico associato di ingegneri Prato, stabilirà a livello idrologico e idraulico, la pericolosità che era emersa sulla sponda destra del corso d’acqua, a cavallo fra Valdinievole e Lucchesia. Tutto questo valutando tutti i possibili scenari: ad esempio i tempi di ritorno, da 30 a 200 anni. Scientificamente il periodo di ritorno di un evento, è quello medio intercorrente tra il verificarsi di due eventi successivi di entità uguale o superiore a un valore di assegnata intensità o, analogamente, è il tempo medio in cui un valore di intensità assegnata viene uguagliato o superato almeno una volta. 

Per ragioni di comodità di rappresentazione, il tempo di ritorno è spesso utilizzato, in diversi campi tecnici (tra cui ingegneria idraulica, geologia, vulcanologia, sismologia), in sostituzione del concetto di probabilità di non superamento associato ad un certo evento naturale: terremoti, portate di piena, mareggiate, piogge intense, eruzioni vulcaniche. Ecco allora che i due enti pubblici vogliono farsi trovare preparati e conoscere gli interventi che la relazione dovrà concretizzare, per eliminare in futuro tutti i margini di incertezza sul rischio idraulico in quell’area toccata dal fiume. La documentazione prodotta con questo studio, verrà anche inviata alla Regione, settore difesa del suolo. 

Montecarlo ha ratificato tutto questo con la delibera numero 216 varata pochi giorni fa. Pescia ha fatto lo stesso. Negli anni Novanta del precedente secolo, la Piana lucchese e la Valdinievole pagarono un dazio davvero cospicuo, in termini di danni, a due eventi alluvionali: l’area della Ralla tra Altopascio e Chiesina Uzzanese e altre corti andarono sott’acqua, così come l’autostrada Firenze-Mare.