Morte di Massimo, patteggiati due anni e 8 mesi

Si conclude così la tragica vicenda dell’incidente dell’ottobre 2014

Massimiliano Massimi davanti allo striscione col nome del figlio

Massimiliano Massimi davanti allo striscione col nome del figlio

Ponte Buggianese (Pistoia), 9 giugno 2016 - Fabrizio Matteoli, quarantenne di Ponte Buggianese, ha patteggiato una pena di 2 anni e 8 mesi per l’omicidio colposo di Massimo Massimi, il ragazzo di 17 anni che perse la vita nell’ottobre 2014 in seguito all’incidente in località Fattoria, a Ponte Buggianese. Il giudice per le udienze preliminari Alessandro Buzzegoli il 19 maggio scorso aveva respinto un’istanza di applicazione della pena, su richiesta delle parti, di 2 anni per l’imputato, difeso dall’avvocato Gabriele Terranova, rinviando ogni decisione al 7 giugno. Alla fine, in base alla normativa in vigore al momento del tragico fatto, il Gup ha dato il via libera al patteggiamento.

Quel giorno Massimo Massimi era in motorino insieme all’amico Francesco Hanoman, 22 anni, che rimase gravemente ferito. I due giovani furono travolti dall’Audi A3 condotta da Matteoli. L’uomo aveva un tasso alcolemico di 1,7 rispetto al massimo di 0.5 ammesso dalla legge. Per lui scattò la denuncia di omicidio colposo e lesioni gravissime. Massimo Massimi era figlio di Massimiliano, luogotenente della stazione dei carabinieri di Pescia. La vicenda creò profondo dolore in tutta la Valdinievole e a Ponte Buggianese in particolare. La famiglia e l’avvocato Claudio Del Rosso, che l’ha rappresentata in questa dolorosa vicenda, da noi interpellati, hanno preferito non rilasciare dichiarazioni.

Il luogotenente Massimi in questi due anni, ha portato avanti con grande impegno una battaglia per l’approvazione della legge relativa all’omicidio stradale, obiettivo di civiltà concretizzato nei mesi scorsi. Il 18 ottobre dello scorso anno a Ponte Buggianese è stato inaugurato un monumento in memoria dello sfortunato giovane.

"Non possiamo accettare – disse durante la cerimonia il padre del ragazzo – che la morte di una persona, in seguito a un sinistro stradale, sia punita con una pena inferiore a quella comminata per un furto. Siamo convinti che l’introduzione dei reati di omicidio e lesioni stradali, con la pena accessori del ritiro della patente, siano un valido deterrente che servirà, quantomeno, a far diminuire quella mattanza che produce circa 3500 morti all’anno sulle nostre strade".

Il reato di omicidio stradale è stato pubblicato il 24 marzo sulla Gazzetta Ufficiale. La nuova legge prevede una pena da 8 a 12 anni per chi provoca la morte in un sinistro stradale sotto effetto di droghe o in stato di ebrezza grave, oltre un tasso di 1.5.

Da.B.