
Maggioranza e opposizione concordano nel tutelare l’immagine della città (Goiorani)
La città conferma il no all’apertura di nuovi negozi di cibo artigianale o etnico, distributori automatici di alimenti, bevande e materiale pornografico, e punti per le scommesse nell’area turistico-termale, in tutto il centro, a Montecatini Alto e in una vasta porzione della zona Sud. Una ferma contrarietà che è destinata a raggiungere i dieci anni di durata. Il provvedimento vuole combattere il degrado, a tutela dell’immagine della città inserita nel patrimonio Unesco dell’umanità. Marco Silvestri, assessore alla attività produttive, ha ottenuto l’approvazione all’unaninimità della proroga fino al 2027 di quanto già stabilito nel precedente mandato dall’ex sindaco Luca Baroncini, che ha sua volta aveva portato avanti quanto deciso nel secondo mandato di Giuseppe Bellandi. Il testo è inserito nel regolamento per la tutela del decoro cittadino e della civile convivenza.
Maggioranza e opposizione concordano sulla necessità di tutelare l’immagine di Montecatini, in attesa di un recupero importante della parte turistica e termale. Negli ultimi vent’anni, in città sono spesso state aperte, facilitate dalle normative più liberali nel settore del commercio, attività, alimentari e non, che in molti casi, non sono proprio legate all’identità più termale, tanto per usare un eufemismo. Il comma 2 dell’articolo 31 del decreto legge 201 del 2011 prevede infatti che Regioni, città metropolitane e Comuni possono prevedere, d’intesa con le associazioni degli operatori e senza discriminazioni tra essi, limitazioni all’insediamento di determinate attività commerciali in talune aree o comunque l’adozione di misure di tutela e valorizzazione di talune tipologie di esercizi di vicinato e di botteghe artigiane, tipizzati sotto il profilo storico-culturale o commerciale, anche tramite costituzione di specifici albi volti a valorizzarli.
Da. B.