
Migranti negli alberghi. La soluzione del Comune: "Puliranno strade e parchi"
Comune e prefettura sono pronte a firmare un protocollo di intesa che consentirà ai migranti, ospitati in tre alberghi cittadini, di fatto divenuti Centri di accoglienza straordinaria (Cas), di essere impiegati in lavori socialmente utili e conoscere la cultura locale, senza trascorrere più pomeriggi senza fare niente seduti sui marciapiedi. L’annuncio arriva dal sindaco Luca Baroncini. "In merito all’accoglienza in città di migranti - spiega - ho più volte ribadito che Montecatini non può accoglierne altri, anche perché non ritengo opportuno che alcuni hotel diventino dei Cas, per evidenti problemi di convivenza con le vicine strutture che accolgono invece turisti, oltre che con le attività e i residenti. Nel frattempo, per quelle persone che sono state assegnate alla nostra città ho proposto alla prefettura un protocollo d’intesa finalizzato a tentare di superare la condizione di passività e inattività dei richiedenti asilo del nostro territorio. L’obiettivo è quello di toglierli dalla strada e tenerli occupati durante la giornata in lavoretti di pubblica utilità a titolo di volontariato, per scoraggiare certi comportamenti. A tale scopo ho riunito le parrocchie cittadine e alcune associazioni di volontariato e ho studiato buone pratiche di altri Comuni e ho proposto alla prefettura un protocollo di intesa da sottoscrivere tra noi e i soggetti gestori dell’accoglienza sul territorio per la realizzazione di attività volontarie di pubblica utilità, ricreative e didattiche. Il fine è quello di promuovere la formazione di una coscienza civica di partecipazione alla vita della comunità, coinvolgendo le associazioni del territorio e gli uffici comunali. Le attività previste potranno riguardare, ad esempio, servizi quali la pulizia di strade e parchi cittadini fino a 20 ore settimanali".
Baroncini aggiunge che "la prefettura ha gradito la proposta. Abbiamo condiviso il documento che sarà sottoscritto nei prossimi giorni. I montecatinesi non sono mai stati razzisti e mai lo saranno. Non interessa e non ha rilevanza la provenienza geografica del richiedente asilo in città, quanto il fatto che non sia inattivo. Perché l’inattività, anche degli italiani, genera degrado e problemi. Imparare un mestiere e imparare la nostra lingua e i nostri usi è invece utile e dignitoso. Dopodiché si può certamente discutere per ore di politica internazionale e gestione europea dei flussi migratori, che secondo me è fallimentare nella misura in cui l’Unione Europea sta lasciando l’Italia sola. Il sindaco può e deve occuparsi di provare a togliere le persone dalla strada, italiani o stranieri che siano, che si trovano nel territorio del proprio comune. È quanti sto cercando di fare proponendo questo protocollo". Daniele Bernardini