"Ho scritto al ministro: insegnare a tutti la manovra di Heimlich"

Cittadinanza Attiva si batte da anni perché almeno chi lavora nella ristorazione sia in grado di praticarla. Ma le istituzioni non rispondono

Fabio Baldi del Centro per i diritti del malato (foto Nedo Coppini)

Fabio Baldi del Centro per i diritti del malato (foto Nedo Coppini)

Prato, 19 febbraio 2020 - “Le morti per asfissia da bolo alimentare sono frequentissime e spesso colpiscono bambini. Ogni anno ci sarebbero almeno duecento decessi. In genere le vittime non si trovavano sole al momento dell’evento. Purtroppo in Italia non è diffusa la cultura del soccorso per questi casi. Basterebbe poco perché tutti apprendessimo la manovra di Heimlich necessaria per evitare tanti decessi”.

Parole di Fabio Baldi, 73 anni, pratese,  presidente del Centro per i diritti del malato di Prato e referente toscano di Cittadinanza Attiva.

Da tempo lei si batte perché la manovra di Heimlich sia diffusa fra la popolazione.

“Lo faccio da almeno vent’anni. In ultimo ho scritto a Lorenzin, ministro della salute nei governi Letta, Renzi e Gentiloni e al governatore della toscana Rossi”.

Risposte?

“Nessuna”.

Cosa chiedeva?

“Insegnare al maggior numero di italiani a praticare la manovra di Heimlich. Ovviamente, modulando l’intensità e la forza impiegata sulla base di età e condizioni del paziente”.

A chi insegnare?

“Al maggior numero possibile di italiani. A quanti prendono la patente di guida, ad esempio. Ma basterebbe fosse grado di praticarla chi lavora nella distribuzione di alimenti: ristoratori, camerieri, venditori di panini, pizzaioli. Gran parte dei decessi avvengono nei ristoranti ed è indispensabile intervenire subito. Un paio di minuti senza respirare e si muore”.

In quale contesto diffondere la conoscenza della manovra?

“Negli adempimenti per conseguire il rec o la licenza haccp per lavorare nella ristorazione o gestire un negozio di alimentari si insegnano mille adempimenti fiscali, regole di igiene. Ma non a salvare una vita e aiutare l’Italia a diventare un paese più civile”.

Addirittura.

“Un paese moderno dovrebbe rendere chiunque capace di praticare le tre manovre necessarie per salvare una vita in attesa dell'arrivo dei professionisti del soccorso: massaggio cardiaco, respirazione bocca a bocca e appunto manovra di Heimlich“.

Si è arreso?

“Non mi arrendo mai. Vorrei che gli organi di informazione sposassero la nostra battaglia. E il governo nazionale o quelli regionali si rendessero conto di quanto poco servirebbe per evitare morti tanto assurde”.

Piero Ceccatelli