Maltrattato e pure... denunciato. Assolto dopo le accuse della moglie

Il grande amore nato sui social, poi il matrimonio. Che si è rivelato un incubo per un quarantacinquenne

Maltrattato e pure... denunciato. Assolto dopo le accuse della moglie

Maltrattato e pure... denunciato. Assolto dopo le accuse della moglie

Pensava di aver incontrato la donna giusta e che il loro amore sarebbe durato per sempre, resistendo a ogni prova della vita. Niente di più, falso purtroppo. Un uomo infatti è stato accusato di maltrattamenti in famiglia e ha dovuto affrontare un processo davanti al tribunale di Lucca. Un uomo di 45 anni, che vive e lavora nella zona tra la piana di Lucca e l’area di Pescia, è stato infine assolto dall’accusa del reato di maltrattamenti in famiglia. L’imputato, originario dell’Albania, era assistito dagli avvocati Claudio Del Rosso e Sandra Bendinelli del Foro di Pistoia. Tutto è nato in seguito a un contatto su Facebook, dove L’uomo ha conosciuto una connazionale. Il dialogo tra i due si è fatto sempre più intenso, generando una situazione di grande intimità. In quelle parole sembrava esserci davvero tanto amore. Poi, lei ha deciso di venire a trovarlo e hanno trascorso tre mesi fantastici insieme. La donna non è potuta rimanere in Italia più a lungo per la pandemia. Dopo la partenza della donna, l’uomo ha iniziato a ricevere una serie di messaggi su Facebook da parte di un’altra persona, dove veniva invitato a stare molto attento alla sua nuova fiamma, perché lei voleva approfittarsi di lui. L’uomo ha contattato la fidanzata per ricevere chiarimenti, ma lei ha risposto che si trattava di illazioni di una parente gelosa e il caso è finito lì. Con il ritorno in Italia della sua amata, l’uomo ha deciso di convolare a nozze.

Una storia quasi banale, come tante di quelle che nascono oggi. Ma il finale di questa vicenda non è stato certo "e vissero felici e contenti….". Improvvisamente la moglie ha ribaltato il suo atteggiamento nei confronti del coniuge. Non perdeva un attimo per insultarlo e dargli addosso, come se lo odiasse in modo viscerale. Alla fine, lo ha denunciato per maltrattamenti in famiglia e se ne è andata di casa. L’indagato si è rivolto ai legali, che hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato, con la condizione che venissero ascoltate le testimonianze del figlio minorenne dell’imputato. Alla fine il tribunale di è pronunciato per l’assoluzione dell’uomo. Decidere di essere giudicato con rito abbreviato significa essere processato allo stato degli atti; cioè sulla base dell’attività d’indagine. Il che significa che non verranno sentiti testimoni in aula, ma il processo sarà cartolare, cioè avverrà sulle carte. In questo caso, è stata accolta la richiesta di sentire comunque due testimoni.

Daniele Bernardini