EMANUELE CUTSODONTIS
Cronaca

L’ospedale senza il punto nascite: "Un’attesa per il no inaccettabile. Decisione presa a gennaio 2023"

Uniti per Pescia attacca il ministero della Salute: "Tre anni per rispondere a una questione così cruciale"

L’ingresso dell’ospedale di Pescia

L’ingresso dell’ospedale di Pescia

Si accende la polemica dopo il no del ministero della Salute alla deroga richiesta dalla Regione Toscana per la riapertura del punto nascite dell’Ospedale Cosma e Damiano. "Esprimiamo profonda indignazione per il comportamento del ministero della Salute, che ha impiegato tre anni per rispondere alla richiesta, inoltrata dalla Regione Toscana nel giugno 2022, relativa al mantenimento del punto nascita del nostro ospedale", dicono gli esponenti di Uniti per Pescia. "Un tempo di attesa semplicemente inaccettabile, mai visto prima per una questione così cruciale per la salute pubblica e il diritto delle donne a partorire in sicurezza vicino a casa".

Ad accrescere la rabbia, la scoperta "che la decisione del Ministero era già stata presa nel lontano gennaio 2023", ma che sia stata comunicata alla Regione Toscana con oltre due anni di ritardo: "Un ritardo istituzionale che suona come un vero e proprio schiaffo ai cittadini, che avevano tutto il diritto di essere informati tempestivamente". La risposta arrivata da Roma sembra un verdetto, sostiene Uniti per Pescia: "Il ministero intima alla Regione la chiusura del punto nascita e, con tono burocraticamente glaciale, chiede perfino che venga trasmessa la prova dell’avvenuta chiusura. Non una proposta, non un dialogo, ma un ordine senza possibilità di replica. Altro che confronto: questa è una sentenza senza appello. Per mesi siamo stati interpellati da cittadini preoccupati, che ci chiedevano aggiornamenti, mentre a Roma, dove evidentemente la trasparenza è un concetto flessibile la decisione era già presa e ben nota".

Il gruppo di maggioranza si domanda le ragioni di questo silenzio, perché si è atteso così tanto prima di rendere pubblica la scelta fatta. "Sul nostro ospedale stanno proseguendo gli investimenti del Pnrr, decisi dalla Regione Toscana per un totale di circa 14 milioni di euro. In particolare, per quanto riguarda il reparto di Ginecologia. Dal ministero chiedevamo chiarezza e tempestività. Ci hanno risposto dopo tre anni. E non con un parere, ma con un diktat. È nostro dovere denunciare con forza la mancanza di trasparenza, il disinteresse verso le comunità locali e un modo di governare la sanità pubblica che rischia di allontanare sempre di più i cittadini dalle istituzioni".

Emanuele Cutsodontis