
Le strategie di Spinelli "Valorizzo le aziende"
Franco Spinelli, pesciatino doc, è noto in tutta Itali come esperto di consulenza di direzione e organizzazione aziendale.
In cosa consiste il suo lavoro?
"Si tratta di una consulenza di eccellenza, perché è rivolta al vertice dell’azienda. Alla Bocconi esiste una tesi discussa sul caso della Spinelli & Associati. Arrivo nelle aziende e lavoro per individuare le giuste strategie. La maggioranza delle aziende tende ad affidarsi alle figure come la mia quando ormai la frittata è fatta o quasi. La cultura organizzativa è importante. Anche la digitalizzazione deve avere la sua razionalità. Non è importante tanto il fare quanto il capire. Così facendo, non avremo alcun timore dell’intelligenza".
Le sue principali esperienze?
"Per 30 anni sono stato consulente strategico di un consorzio nazionale di materiale elettrico, uno dei più importanti di Italia. Poi Philips, B-Ticino, gruppo Legrand, Beghelli, Osram. Nelle piante e nei fiori ho lavorato tanto: dalla cooperativa Legnaia di Firenze a Maffucci di Viareggio alla Pd Plant di Padova. Ho dato consulenza d riorganizzazione al come di Milano. Ho creato un osservatorio sui vivaisti italiani e per qualche anno ho curato una rubrica sulla rivista Il Floricoltore. Ho lavorato per ToscoFlora; ho un bel ricordo di Paolo Batoni. Sono stato invitato a Milano per intervenire a My Plant, conferenza internazionale del settore florovivaistico. Ho spaziato dal settore ricettivo a quello agroalimentare, dal farmaceutico a quello dell’energia. Sono stato inserito come advisor in una società di efficienza energetica svizzera, Enerkos. Un aspetto che ho sempre curato riguarda la cultura di impresa. Ho investito personalmente per organizzare master annuali riservati a imprenditori di tutti i livelli".
Come definisce la cultura della consulenza direzionale?
"Con tre parole: competitività, metodologia, innovazione".
Lei ama le Terme. Cosa avrebbe suggerito per salvarle, se le avessero affidato l’incarico di consulenza?
"Una valutazione dei beni immateriali per portarli in bilancio. Anche l’archivio termale che potrebbe essere venduto al miglior offerente avrebbe potuto essere portato a bilancio con un’operazione straordinaria prevista dalla legge. La tradizione delle Terme ha un suo valore, tanto che è stato ottenuto un riconoscimento Unesco. Adesso, scattato il concordato preventivo, tutto cambia. E’ una delle tante opportunità perse da Montecatini".
Giovanna La Porta