Il caso razzismo nel basket. Dalle tribune il verso della scimmia. Campo squalificato per due turni

L’arbitro segnala l’episodio nel referto di Pescia-Sestese e il giudice sportivo prende provvedimenti

Il caso razzismo nel basket. Dalle tribune il verso della scimmia. Campo squalificato per due turni

Il caso razzismo nel basket. Dalle tribune il verso della scimmia. Campo squalificato per due turni

Due giornate di squalifica al campo per offese di stampo razzista. È il caso che vede protagonista la Cestisca Audace Pescia, uscita sconfitta dal PalaBorelli, non solo sul campo. La capolista del girone B del campionato di Divisione Regionale 1 di pallacanestro è incappata in una brutta giornata. E poco importa che la squalifica del campo sia stata commutata con il pagamento di una sanzione obbligatoria, perché i fatti restano.

Riavvolgiamo il nastro. Si gioca Pescia-Sestese. Quando il giocatore ospite David Kpadevi va in lunetta per due tiri liberi, il primo arbitro, Faisal Abdul-Mumin Goma, ghanese di origine, si avvicina al tavolo degli ufficiali di campo. Un attimo di pausa, poi la partita prosegue fino alla sirena finale. Soltanto nelle sanzioni del giudice sportivo regionale si capirà poi cosa è successo. Mentre il giocatore si apprestava a tirare i liberi, il direttore di gara ha sentito, dal pubblico, qualcuno che faceva il verso della scimmia. Dopo la segnalazione al tavolo, è poi arrivata la scrittura del referto e la conseguente decisione del giudice sportivo regionale.

Arrabbiata la dirigenza pesciatina: "Ci siamo attivati con la Federazione per capire – afferma il presidente Remo Ulivieri – Sono episodi da condannare, ci dissociamo da gesti come questo. Cercheremo di identificare il responsabile, continuando a fare quello che facciamo da sempre: educazione. Purtroppo, però, non possiamo essere nelle teste di tutti quelli che entrano in palestra. Abbiamo tanti ragazzi in squadra provenienti da ogni parte del mondo; a molti di loro non chiediamo la quota di iscrizione. Quello che fa un singolo non può, non deve provocare danni a una società da sempre impegnata in questo senso. Pescia non è razzista, ci scuseremo con la Sestese. Questi comportamenti non ci appartengono".

Sorpresa anche in casa Sestese. "Ha sentito l’arbitro, che si è avvicinato al tavolo per fare la segnalazione- racconta il presidente fiorentino Filippo Bertoli -Non c’è stato scompiglio, non lo ha sentito quasi nessuno: non la nostra panchina, né lo stesso giocatore. Era già accaduto un episodio del genere, su un altro campo. A Pescia, però, non ce ne eravamo accorti. È stata una mezza sorpresa, quando lo abbiamo letto sul comunicato".

Emanuele Cutsodontis