REDAZIONE MONTECATINI

Il caso dell’obitorio. L’Asl: "Verificheremo"

CHIESINA UZZANESE Sul caso sollevato dalla valdinievolina Stefania Agostinelli, che sulle nostre colonne ha denunciato la sua esperienza all’obitorio di Lucca...

Il caso dell’obitorio. L’Asl: "Verificheremo"

Sul caso sollevato dalla valdinievolina Stefania Agostinelli, che sulle nostre colonne ha denunciato la sua esperienza all’obitorio di Lucca a seguito del decesso di un congiunto, l’azienda USL Toscana nord ovest ha precisato che "le indicazioni e le cautele da adottare nella gestione dei defunti, in tutti i casi di morte nei quali sia conclamata la presenza di covid, sono stabilite in una circolare del Ministero della Salute ancora in vigore, recepita in un protocollo aziendale, in cui vengono specificate tutte le procedure da attuare. In particolare – aggiunge l’Usl – prima della chiusura del feretro, devono essere adottate ’misure di sicurezza atte ad evitare il contagio’. Da evitare, quindi, ’qualsiasi contatto con la salma da parte di parenti, conviventi o altre persone diverse da quelle incaricate alle operazioni’. Nei decessi avvenuti nelle strutture sanitarie, prima dell’arrivo del personale incaricato del trasporto funebre, ’il personale sanitario deve provvedere al completo isolamento del defunto per ridurre al minimo le occasioni di contagio durante le operazioni di incassamento’. La vestizione del defunto è consentita con l’uso di dispositivi di protezione – precisano –, ma è a cura delle agenzie funebri che gestiscono le esequie. Il personale sanitario è sempre molto attento a esporre ai familiari le persone decedute, anche se non vestite, comunque in modo dignitoso. Se davvero in questo caso il defunto è stato mostrato ’seminudo’, come afferma la familiare, l’Asl si scusa e assicura che verrà fatto un punto della situazione a livello aziendale. Da evidenziare che per tutta l’emergenza pandemica, pur nell’attuazione delle normative restrittive in materia di gestione dei defunti, si è sempre messo al primo posto proprio il rispetto della dignità umana – conclude l’azienda sanitaria –. Questo è il primo caso di contestazione, che verrà tenuto in debita considerazione".