
Giurlani non si placa: "Fuori dal predissesto ma ancora non va bene"
Non accenna a placarsi la polemica fra l’ex sindaco Oreste Giurlani, consigliere comunale di opposizione con il gruppo Pescia Cambia, e l’attuale maggioranza. Dopo la riunione del consiglio comunale dello scorso 30 ottobre una nota firmata da Uniti per Pescia, coalizione che comprende Partito Democratico e i due gruppo civici “Una storia nuova“ e “Pescia è di tutti“, aveva definito l’ex primo cittadino "consigliere virtuale". Giurlani, però, non ci sta. E replica, attaccando l’assessore Vittorio De Cristoforo, che nelle vesti di commissario prefettizio gli era subentrato alla guida della città. "Sbatti il mostro in prima pagina, quando il mostro sarei io perché assente negli ultimi due consigli comunali – esordisce Giurlani –. All’ultimo consiglio ero assente perché contemporaneamente mi stavano tagliuzzando le gengive, vuol dire che oltre alla comunicazione verbale manderò il certificato medico. Fuor di battuta, vorrei ricordare che nella mia legislatura ho avuto consiglieri assenti per mesi e mesi, e non ho mai ironizzato sulla loro situazione. Evidentemente ognuno ha il proprio codice di comportamento e il proprio stile.
"Del resto, forse è stato un bene che non fossi presente, perché con grandi difficoltà avrei potuto sopportare le elucubrazioni dell’ex-commissario, ora assessore, sulle pronunce della Corte dei Conti – afferma Giurlani –. Insomma, è quasi sembrato che prendere atto che il Comune sia uscito dal predissesto fosse un fatto negativo, addirittura adombrando che la Corte dei Conti, lavorando sui dati inviati dal Comune, certificati oltre che dal ragioniere capo anche dal collegio dei revisori dei conti, non aveva gli elementi giusti per decidere.
"Quando la Corte, con le proprie pronunce, evidenziava una situazione negativa dei bilanci andava bene, ora che ha messo nero su bianco un importante cambio di rotta nella gestione dei bilanci e dichiarato l’uscita dal predissesto, situazione ereditata dalla amministrazione Marchi, non va più così bene. E poi, inviterei l’assessoreex-commissario a smettere di paragonare il Comune a una famiglia. Il Comune è una azienda, sia pure pubblica, ed è del tutto legittimo che facendo mutui per investimenti aumenti il proprio debito: guardi che lo fanno tutti i Comuni, perché se non fanno investimenti cosa ci stanno a fare!? D’altra parte, se i bilanci non fossero a posto né la Cassa depositi e prestiti, né il Credito sportivo concederebbero mutui, visto che la prima cosa che chiedono per concederli sono i dati dei bilanci dell’Ente e le opportune garanzie. E poi – conclude – chiudere la situazione di cassa nel 2022, dopo anni, in positivo, è il segnale plastico della correttezza dei conti, e a quel che mi risulta il dato è positivo anche per il 2023".
ec