Gabbani: "Sì alla vendita in blocco"

MONTECATINI TERME "Terme: le ultime esternazioni del consigliere Edoardo Fanucci meritano approfondite riflessioni". Andrea Gabbani, consigliere dei Bagnaioli, polemizza con l’esponente...

Gabbani: "Sì alla vendita in blocco"

Gabbani: "Sì alla vendita in blocco"

"Terme: le ultime esternazioni del consigliere Edoardo Fanucci meritano approfondite riflessioni". Andrea Gabbani, consigliere dei Bagnaioli, polemizza con l’esponente di Italia Viva in merito alla sua uscita contraria a un bando unico per la vendita dei beni dell’azienda. "A prescindere dal fatto che sembrano rientrare nella lotta politica fra Italia Viva e Pd a livello regionale – prosegue l’esponente dell’opposizione – per cui anche un sostegno all’attuale giunta può servire, ci sono alcune considerazioni di metodo e di merito che è opportuno fare. La parcellizzazione dei beni delle Terme, sostenuta da Fanucci, e per la verità osteggiata in passato da buona parte della città, renderebbe difficile mantenere una visione globale del sistema termale cittadino e oltrepassa il valore fondativo delle Terme stesse, per cui l’impianto di cura viene definitivamente abbandonato. Legittima opinione cui dovrebbe far seguito l’eliminazione della parola Terme dalla nomenclatura cittadina".

Gabbani parla di "memoria corta se si dimentica che, in passato, addetti ai lavori, albergatori, cittadini, politici, nessuno escluso, si sono spesi per mantenere le Terme di Montecatini un unicum. Sembra strano che, a un professionista preparato come Fanucci, sfugga che il bando a oggi non può essere arrestato dal punto di vista giuridico, perché si tratta di una procedura competitiva, obbligatoria nei casi come questo. L’eventuale vendita tramite singoli beni è già prevista dal piano di concordato, soprattutto lo dice il Codice della crisi in caso di fallita vendita dell’insieme. Il tanto vituperato spezzatino dovrebbe passare attraverso bandi pubblici concorsuali, e i beni li acquisirebbe comunque non la Regione, non il Comune ma semplicemente il miglior offerente con il risultato che al pubblico rimarrebbero i pezzi meno appetibili, il famoso uomo nero, mentre quelli pregiati andrebbero in mano a privati".

Gabbani ricorda che "il pubblico, Regione e Comune, è sempre stato presente come azionista e abbiamo visto dove siamo arrivati. Purtroppo, come spesso è accaduto, beni comprati dai vari enti pubblici, non solo qua, ma in tutta Italia, poi son stati lasciati al degrado e abbandono più completo per mancanza di idee valide, concrete e soprattutto risorse progettuali ed economiche, da noi la pineta ne è l’esempio, anni fa acquisita per valorizzarla e oggi disalberata".