Fallimento, in arrivo una seconda istanza

L’hanno annunciata i revisori contabili della stessa azienda. L’assessore Ciuoffo: "Che siano una o due, non cambia la strategia"

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Il collegio dei sindaci revisori delle Terme annuncia alla società di aver presentato un’istanza di fallimento contro l’azienda, anche se il provvedimento per ora non è stato notificato nemmeno alla proprietà Comune e Regione. La richiesta di liquidazione giudiziale andrà ad aggiungersi a quella presentata dal pool di banche ed entrambe saranno discusse l’11 ottobre nella prima udienza al tribunale fallimentare di Pistoia.

Se le motivazioni dell’istanza presentata dagli istituti di credito sono indicate nell’impressionante mole debitoria – 27 milioni di euro – in assenza del provvedimento scritto possono solo essere fatte ipotesi sulle motivazioni che hanno fatto muovere in questa direzione il collegio dei sindaci revisori. La notizia, anche se risale già a qualche giorno fa, soltanto ieri si è diffusa in città, gettando preoccupazione e sconcerto in chi confidava nell’acquisto d immobili strategici delle Terme da parte della proprietà, soprattutto dalla Regione.

L’assessore Stefano Ciuoffo mantiene una certa serenità, anche se non sottovaluta affatto la gravità della situazione. "A questo punto – afferma – che le istanze di fallimento siano salite a due non cambia i nostri obiettivi. Le Terme saranno salvate o con l’inserimento di un nuovo socio di maggioranza nel capitale sociale o attraverso un piano di concordato che sarà presentato nei termini concessi dal tribunale fallimentare. Durante il periodo di tempo concesso, l’azienda sarà al sicuro da tutte le azioni presentate".

Il collegio dei sindaci revisori delle Terme è presieduto da Elena Gori e composto da Alessandro Bottaini e Virginio Casale. La notizia della loro iniziativa ha destato profonda sorpresa, anche perché in Valdinievole e nel resto della provincia non si era mai visto un organismo del genere chiedere un fallimento, anche se da decenni la legge lo consente. La nuova normativa in materia di procedure concorsuali però ha dato anche ai collegi dei sindaci revisori questa possibilità. Di sicuro c’è solo che gli annosi problemi delle Terme, in un modo o nell’altro, stanno per trovare una soluzione, positiva o negativa che sia. Resta riservata comunque la trattativa che avrebbe portato l’advisor Infinet a un’esclusiva per sei mesi, a questo punto inevitabilmente calati, per l’eventuale ingresso della società di diritto privato inglese Oracle come nuovo socio di maggioranza delle Terme.

Tutto tace in città, a dimostrazione del profondo distacco della gente verso l’azienda. Un altro motivo che rende più difficile la salvezza delle Terme. Quanti montecatinesi saranno a Pistoia l’11 ottobre per dire no al fallimento della loro città?

Daniele Bernardini