REDAZIONE MONTECATINI

Fabo non pervenuta a Livorno. Avventura in Supercoppa già finita

Roseto domina la semifinale, assente ingiustificata la squadra di Barsotti sotto dall’inizio alla fine

Daniele Dell’Uomo fronteggiato da Vincenzo Guaiana (Novi)

Daniele Dell’Uomo fronteggiato da Vincenzo Guaiana (Novi)

Fabo Montecatini

58

Liofilchem Roseto

76

FABO MONTECATINI: Benites 6, Chiera 8, Mastrangelo 8, Arrigoni 10, Klyuchnyk 6; Dell’Uomo 9, Trapani 5, Sgobba 4, Fernandez Lang 2, Natali, Giannozzi, Aminti. All. Barsotti

LIOFILCHEM ROSETO: Durante 6, Guaiana 8, Aukstikalnis 13, Sacchetti 19, Tsetseroukou 9; Traini 6, Donadoni 6, Pastore 5, Dellosto 4, Zanier, Tiberti ne. All. Gramenzi

Arbitri: Suriano e Caneva

Parziali: 13-21, 24-42, 41-59

Il secondo capitolo della sfida fra Fabo Herons Montecatini e Liofilchem Roseto non finisce come il primo. In una gara che per lunghi tratti ha ricordato la semifinale di Coppa Italia del marzo scorso, con i biancoblù avanti e gli aironi costretti ad inseguire, gli uomini di coach Gramenzi fanno la voce grossa e finiscono per prevalere nettamente. Nessuna rimonta rossoblù stavolta, anzi. Montecatini ha deluso, specie nel primo tempo, dove la squadra di Barsotti è stata davvero assente ingiustificata. Roseto lì ha preso il vantaggio e l’inerzia senza più mollare niente. prende subito in mano le redini della partita senza mai farsele sfuggire.

La cronaca. Aukstikalnis è roba per palati fini e già nel primo quarto apre il momento dell’allungo di Roseto. I canestri di Dell’Osto e Donadoni aprono un parziale di 14-2 a cavallo fra primo e secondo quarto grazie al quale gli uomini di Gramenzi doppiano letteralmente i termali (13-28). È l’ex Klyuchnyk a suonare la carica ma neanche la sua presenza nel pitturato stoppa il dominio di Roseto nel confronto a rimbalzo, dal quale gli abruzzesi riescono a guadagnarsi secondi possessi preziosi, che sommati alla miriade di palle perse dai termali certificano il dominio rosetano nei venti minuti iniziali. Gli Herons provano a sporcare il match allungando la difesa, ma perdono un pallone dietro l’altro e pasticciano in attacco. Gli uomini di Gramenzi sono semplicemente più reattivi e dalla lotta emerge un sontuoso Sacchetti, che fa valere tutto il suo pedigree e termina il primo tempo con 14 punti.

Al rientro dagli spogliatoi le facce in casa Herons sono radicalmente cambiate, Tsetseroukou da sotto sigla il momentaneo +20 (26-46) per Roseto ma gli Herons risalgono fino al -14 sorretti dai centri di Chiera e Dell’Uomo. Roseto tuttavia non si scompone e riprende in mano il controllo delle operazioni con la tripla del 42-51 che di fatto silenzia la gara, prima che questa venga sospesa a metà del terzo periodo per problemi di ordine pubblico. Alla ripresa del gioco è puro garbage time, Roseto tocca il +21 all’alba del quarto quarto bissandolo più volte e regalandosi la finale, ai Barsotti boys, troppo brutti per essere veri, non resta che concentrarsi sul campionato.

Filippo Palazzoni