Eugenio Giani, Impegni mantenuti per l'acquisto di Tettuccio, Regina ed Excelsior

Eugenio Giani, presidente della Regione, è pronto a mantenere gli impegni per l'acquisto degli stabilimenti Tettuccio, Regina ed Excelsior. Dopo il passaggio di proprietà, saranno necessari restauri lunghi e costosi per riportare gli edifici allo stato originale.

Eugenio Giani, Impegni mantenuti per l'acquisto di Tettuccio, Regina ed Excelsior
Eugenio Giani, Impegni mantenuti per l'acquisto di Tettuccio, Regina ed Excelsior

Eugenio Giani, presidente della Regione, è pronto a mantenere gli impegni per l’acquisto degli stabilimenti Tettuccio, Regina ed Excelsior. "Sono rimasto molto contento della sentenza del tribunale fallimentare – spiega – che ufficializza l’omologa del concordato in continuità. È stata fatta una valutazione molto seria e ponderata. Adesso inizia una nuova fase, nella quale manterremo gli impegni presi per l’acquisto di Tettuccio, Regina ed Excelsior. Non vedo l’ora di avere la disponibilità di questi edifici per garantire un rilancio che non sia solo termale a Montecatini. Accanto alla gestione sanitaria della Croce Rossa, ci saranno eventi e manifestazioni. Il Tettuccio ha ospitato di recente le celebrazioni per i due anni della città nel patrimonio Unesco, appuntamento al quale abbiamo contribuito. All’Excelsior sarà spostata la collezione Alinari, tranne la parte fiorentina che rimarrà nel capoluogo toscano. Sono ansioso di organizzare una mostra fotografica per la città".

Sia Tettuccio che Excelsior, dopo il passaggio di proprietà, avranno comunque bisogno di accurati e lunghi restauri. Per il Tettuccio una prima stima parlava di 8 milioni di euro per risanare i soffitti devastati in più punti dalle infiltrazioni di acqua piovana che nessuno ha tamponato per anni. Nel padiglione della musica i pregevoli dipinti all’interno della cupola sono in buona parte perduti per l’umidità. In vari punti emergono i mattoni sottostanti. Anche le architetture in travertino sono deturpate in varie zone. Senza dimenticare l’irrisolta questione delle decine e decine di servizi igienici che da decenni nessuno utilizza più e che al momento sono chiusi al pubblico e in uno stato a dir poco pietoso.