E ’polemica per il trasferimento degli uffici comunali

Mozione del consigliere della Lega Oliviero Franceschi: "Lo spostamento verrà a costare poco meno di un milione di euro"

Il trasferimento degli uffici comunali dalla storica sede in piazza Obizzi ha attirato l’attenzione del consigliere Oliviero Franceschi (Lega), che è intervenuto per denunciare quello che ha definito "l’ennesimo attentato alla stabilita dei conti del nostro comune". Il consigliere ha presentato una mozione in consiglio comunale, per segnalare la delibera firmata da "un sindaco eletto per rimediare (a suo dire) ai problemi ereditati dalla giunta precedente- afferma -magari dimenticando che era ancora lui il sindaco e che la giunta l’aveva nominata lui". "Con delibera di questa giunta- prosegue -costui impone ai suoi successori una gabella di ben 929.520 euro per aver affittato uffici da un privato dove trasferire gli uffici di urbanistica e lavori pubblici, evidenziando in quelli attuali problematiche di natura strutturale non ben precisate. Si parla addirittura di trasferimento temporaneo, ma negli atti non vi è nessun progetto o indicazione di cosa significhi temporaneità, visto che per tale trasferimento sarà impegnata una costosa macchina organizzativa, e se poi, come sembra, questi locali saranno affidati a associazioni, mi vien da pensare che debbano essere ristrutturati e messi a norma. Possibile- domanda -che un sindaco che ha ormai i giorni contati faccia campagna elettorale prendendo una costosissima decisione che impegna per contratto ben tre giunte per i prossimo dodici anni, visto che, come ripete in delibera, gli unici locali agibili di proprietà del comune di Pescia verranno impiegati per ovviare alla disavventure del Liceo Lorenzini, di competenza provinciale? Il patrimonio comunale, abbandonato a sé stesso senza una chiara politica di investimento, andrà a far pesare sulla spesa corrente, nota dolente del nostro comune, ben 100mila euro l’anno dal terzo anno di contratto. Oltre a una pericolosa improvvisazione, noto in questa operazione un tentativo di sfacciata strategia elettorale- accusa Franceschi -ben sapendo che una volta consegnato a associazioni o altre quel bene non tornerà più nella disponibilità del Comune". In chiusura, il consigliere chiede il ritiro della delibera, per essere integrata specificando che gli spazi oggi sede di uffici comunali siano oggetto di ristrutturazione, per tornare quanto prima a ospitare i servizi in oggetto, chiudendo "un contratto che crea senza troppi indugi un danno erariale alle casse del comune".

ec