REDAZIONE MONTECATINI

Donazione al canile dalla cena in ricordo di Sirio Maccioni

Successo per il party in onore di Sirio Maccioni a Montecatini Terme, con cena benefica al canile Hermada. Ricordato il grande chef montecatinese scomparso nel 2020.

Successo per il party in onore del grande Sirio Maccioni. Giovedì scorso al ristorante Gioviale di via San Francesco d’Assisi è stata organizzata una cena all’insegna del ricordo del grande chef montecatinese, fondatore del ristorante Le Cirque di New York e di un’altra decina di locali sparsi in tutto il mondo, scomparso nel 2020, con parte del ricavato devoluto in beneficenza al canile Hermada, struttura di rifugio per animali punto di riferimento di Montecatini. "È stata la stessa famiglia Maccioni a scegliere la location - racconta il titolare Giovanni Biondi - in quanto lo chef è Alessandro Giuntoli, che per ben otto anni si è fatto le ossa proprio a New York, alla corte del grande Sirio, prima di tornare in Valdinievole e gestire (con la moglie Mirella Pieri) prima il Wow di Montecatini Alto e poi, dalla sua apertura avvenuta nel novembre del 2018, il Gioviale. A contattare Giuntoli è stato il figlio di Sirio, Mauro Maccioni, che ha organizzato la serata dove sarà possibile cenare con un menu di pesce oppure uno di terra. I vini saranno offerti da Paolo Panerai (a sua volta un grande amico di Sirio) della cantina vinicola Rocca di Frassinello". Sono stati raccolti 250 euro, già consegnati al canile. "Un grazie immenso alla famiglia Maccioni – scrivono i volontari – che ha donato al nostro canile parte del ricavato di una serata che si è svolta giovedì 25 luglio, al ristorante Gioviale di Montecatini, in ricordo del grande chef montecatinese Sirio Maccioni. Siamo grati e commossi che abbia scelto la nostra realtà e i nostri bambini pelosi per dedicare un splendido ricordo non solo ad un grande imprenditore ma anche alla figura dell’amato padre. Grazie di cuore da parte della famiglia Hermada".

Maccioni, classe 1932, aveva lasciato Montecatini da giovane per cercare fortuna all’estero, prima a Parigi, poi ad Amburgo e, negli anni ’50, negli Stati Uniti.

Giovanna La Porta