DANIELE BERNARDINI
Cronaca

Dia, allarme infiltrazioni mafiose: "Connessioni fra italiani e stranieri"

Nella semestrale dell’Antimafia i dettagli degli interventi e il focus sugli affari criminali a Montecatini

Personale della Dia (foto di archivio)

Personale della Dia (foto di archivio)

"In provincia di Pistoia, in particolare nell’area di Montecatini, si è registrata, nel tempo, la presenza di soggetti collegati a clan campani e di sodalizi stranieri a composizione mista". Il nome della città torna ancora una volta alla ribalta nelle pagine della relazione annuale, in questo caso quella relativa al 2024, presentata dal ministero degli interni sull’attività della Direzione Investigativa Antimafia (Dia).

L’allarme legato ai rischi di infiltrazioni di associazioni a delinquere di stampo mafioso continua a suonare forte sul territorio e non va assolutamente sottovalutato. Sette pagine del corposo documento sono dedicate ai fatti avvenuti e alle indagini svolte. Il 22 maggio 2024, la Corte di Cassazione ha sancito l’irrevocabilità della confisca dei beni, per un valore di circa 10 milioni di euro, eseguita dalla Dia di Firenze nel 2019 nei confronti di un imprenditore di origini campane ritenuto vicino al clan camorristico Formicola. L’uomo, peraltro, è stato arrestato dalle fiamme gialle con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso e tentata estorsione ai danni del titolare di un’azienda un Emilia, ha sviluppato, nel corso degli anni un’importante attività turistico alberghiera a Montecatini. Il 7 agosto successivo, la guardia di finanza ha eseguito il sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 4,8 milioni di euro nei confronti di quattro soggetti, fra cui l’imprenditore, tutti di origine campana. Il 4 settembre 2024, la squadra mobile della questura di Pistoia ha eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti italiani, albanesi, romeni e marocchini, diversi dei quali residenti in Valdinievole, indiziati di traffico e detenzione di stupefacenti. In merito a questa vicenda, pochi giorni fa è stata presentata la richiesta di rinvio a giudizio per 18 persone.

Ha destato molta curiosità la scoperta, durante un accesso effettuato dalla guardia di finanza in un’azienda agricola a Pescia, di una serra per la coltivazione di cannabis. Sono state sequestrate 1.700 piante, 2.700 semi e un quintale di marijuana, con l’arresto di sette albanesi e un italiano.

A Pistoia, il 23 luglio 2024, i carabinieri e la guardia di finanza hanno eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di immobili, disponibilità finanziarie, orologi di pregio, preziosi e denaro contante per un valore di 580mila euro, riconducibili a due soggetti toscani facenti parte di un sodalizio dedito alla ricettazione di preziosi e al riciclaggio dei proventi.

La relazione della Dia evidenzia una grande attenzione da parte del centro di Firenze, competente per Toscana e Umbria, sui rischi legati alle infiltrazioni nel tessuto economico della nostra realtà da parte di sodalizi criminali, come avvenuto in passato per il Kursaal. Il documento, inoltre, evidenzia come continuino ad agire e connettere reati gruppi formati da stranieri. La prova più evidente che, in certi affari, non esistono divisioni di provenienza e cultura, ma solo il comune obiettivo di fare affari.

Daniele Bernardini