VALENTINA SPISA
Cronaca

Detective dell'arte, a caccia dei capolavori rubati e di chi "spaccia" i falsi

Il generale dei carabinieri Roberto Riccardi è anche scrittore e autore del libro "Detective dell'arte - Dai Monuments men ai carabinieri della cultura"

Il generale Roberto Riccardi

Montecatini Terme, 11 maggio 2019 - "I detective dell'arte sono coloro che si prodigano per recuperare, per salvare, le opere d'arte. Ne abbiamo avuti tanti nella storia: sin dalla distruzione di Pompei, ci sono persone che hanno lavorato per questo fine". Il generale dei carabinieri, Roberto Riccardi, che è anche scrittore, è autore del libro "Detective dell'arte", con sottotitolo "Dai Monuments men ai carabinieri della cultura", con la prefazione del comandante generale dell'Arma dei carabinieri Giovanni Nistri.

"Nella storia più recente abbiamo lo scultore Antonio Canova – continua Riccardi – Fu nominato ambasciatore per riportare a casa, da Parigi, le opere che Napoleone aveva preso. In tempi più recenti, i Monuments men e poi i carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale, che compiono cinquant'anni quest'anno. Sono nati nel 1969 a Roma e si sono sviluppati sul territorio nazionale: attualmente ci sono 15 nuclei nei capoluoghi di regione e c'è la sede centrale di Roma, che ha anche un reparto operativo con competenza nazionale".

Il generale Riccardi illustra i consigli dei carabinieri per evitare di acquistare un'opera falsa: "Bisogna rifarsi a circuiti sicuri, a galleristi e case d'asta collaudati, conosciuti; accertarsi della certificazione di autenticità, che sia presente: un artista, finché è in vita, può egli stesso autenticare l'opera, altrimenti ci sono, poi, gli archivi, che sono gestiti dai discendenti diretti o dai massimi esperti di quell'artista. Si deve stare attenti anche alla possibilità che lo smercio avvenga imitando opere, con certificazione anch'essa posticcia. Si può verificare alla sede d'archivio se, a quel numero indicato, corrisponda esattamente l'opera che si vuole acquistare".

Montecatini Terme e l'arte: "Montecatini ha il Tettuccio – commenta Riccardi, che conosce bene la città - le opere di Galileo Chini e poi è anche la patria di Sergio Scatizzi, un artista che provano anche ad imitare nello stile, che è molto personale. Montecatini è un tempio d'arte e di cultura".

Roberto Riccardi sta presentando il libro in Toscana: era a Firenze, lo scorso 10 maggio, sarà al liceo artistico Petrocchi di Pistoia il 14 maggio. A Firenze, la presentazione è stata introdotta da Giuseppe Previti e hanno partecipato anche Marco Fagioli, critico e storico dell'arte e Francesco Paolo Campione, direttore del Musec di Lugano.

"Il libro 'Detective dell'arte' – continua Riccardi - parte da un messaggio per tutti noi ed è sulla quarta di copertina: 'Non amare l'arte, in Italia, equivale a un delitto: è la premessa per lasciarla distruggere. Non difendere l'arte, se sei italiano, è voltare le spalle alla tua storia, disonorare tuo padre e tua madre'. Ho usato queste parole perché quello che noi abbiamo è veramente una grande eredità: il patrimonio culturale è quello che ci hanno lasciato e che noi dobbiamo conservare, semmai aumentare e migliorare. Purtroppo, abbiamo il fenomeno degli scavi clandestini, oppure dei furti nei luoghi di culto. A questo proposito, ricordo, anche nel libro, il furto della 'Natività' del Caravaggio nel 1969 a Palermo: ad oggi è il ricercato numero uno. Poi, abbiamo i falsi, che da sempre affliggono l'arte. Tanti aspetti della tutela che si deve all'arte, a fronte di traffici che hanno dimensione planetaria e che hanno un volume d'affari stimato, per la prima volta, nel 2000, dalla Camera dei Comuni di Londra, in 6 miliardi di euro all'anno. Sono tanti soldi che fanno gola alle mafie. Dobbiamo essere tutti impegnati nella tutela del nostro patrimonio culturale".