Bilancio, nuovi criteri per abbellirlo Nel 2017 modello internazionale Immobili rivalutati di 16 milioni

"I documenti contabili degli esercizi passati vengono riclassificati rendendo disagevole i raffronti"

Bilancio, nuovi criteri per abbellirlo  Nel 2017 modello internazionale  Immobili rivalutati di 16 milioni

Bilancio, nuovi criteri per abbellirlo Nel 2017 modello internazionale Immobili rivalutati di 16 milioni

"Un altro momento topico da attenzionare si ha nell’esercizio 2017: la società Terme abbandona l’adozione dei principi contabili nazionali, basati sul tradizionale modello della prudenza e cioè su valutazioni al costo storico, per adottare i principi contabili internazionali, rideterminando il valore delle immobilizzazioni e delle partecipazioni al valore di mercato, al "fair value". La relazione relativa al concordato preventivo dell’azienda, redatta dal commissario giudiziale, il commercialista empolese Alessandro Torcini, prosegue la dettagliata descrizione delle vicende degli ultimi anni. "Vi è subito da mettere bene in chiaro – sottolinea il professionista – che, nel caso delle Terme, la scelta dei principi contabili da parte dell’amministratore era del tutto libera: nessuna norma vieta o obbliga l’impiego dei principi contabili internazionali al posto di quelli italiani. Però gli effetti di questa scelta sono stati molto rilevanti. Nella relazione sulla gestione, l’amministratore riferisce che il passaggio ai principi contabili internazionali "è principalmente dovuto alla necessità di fornire una migliore rappresentazione della propria situazione finanziaria e patrimoniale e, nello specifico, all’evidenza che i dati di bilancio articolati sul costo storico degli immobili stavano portando a una misurazione poco coerente con il piano di graduale dismissione degli immobili che sta ponendo in essere l’azienda. L’illustrazione degli immobili al costo storico rischia in sede di rappresentazione di evidenziare un inadeguato valore dei beni strumentali e, in sede di dismissione, di riportare plusvalori che non misurano in modo adeguato la transazione in essere. La riproposizione di valore corrente offre la possibilità di avere valori gestionali che mostrano così un risultato economico che delinea più correttamente l’effettivo andamento economico, senza elementi fuorvianti derivanti da plus (o minus) valori slegati dai valori reali".

L’adozione dei principi contabili internazionali ha comportato una rivalutazione degli immobili pari a 16 milioni e 641.281 euro (da 49 milioni e 119.759 a 65 milioni e 761.039), mentre la partecipazione è stata invece svalutata per cinque milioni e 89mila euro. Complessivamente, la rivalutazione dell’attività è stata pari a 11 milioni e 552.281 euro". Torcini spiega che "con queste manovre il bilancio si presenta più "abbellito" e "più presentabile" anche se, nella sostanza, non vi è alcun aumento di ricchezza. Si verifica inoltre un altro fenomeno: per effetto del passaggio ai principi internazionali, i bilanci, anche quelli passati, vengono riclassificati, rendendo così più disagevoli i raffronti. Questo cambiamento appare molto rilevante, ma nessun rilievo critico vi è da parte dei soci, che approvano senza commento alcuno il bilancio, né da parte dei sindaci, né da parte dei revisori che, come dal 2015 in poi e per gli stessi motivi espresso in passato, dichiarano l’impossibilità di esprimere un giudizio". Il collegio aziendale rimarca "la mancanza di un organigramma aziendale rappresentante l’effettiva corrispondenza tra le mansioni indicate e la reale attività all’interno della struttura organizzativa e l’assenza di un sistema interno efficiente di programmazione, pianificazione e controllo, che generano disfunzioni e ritardi non tanto del sistema amministrativo e contabile, ritenuto sufficientemente adeguato a rappresentare i fatti in gestione, quanto del processo decisionale ed esecutivo". Il collegio evidenzia che "non risultano predisposti specifici programmi di valutazione del rischio di crisi aziendale. Sul punto della continuità aziendale, l’organismo riferisce "che fin dal suo insediamento ha evidenziato e sensibilizzato gli azionisti sul preoccupante indebitamento e la gravità della situazione finanziaria della società, per di più in un andamento economico da sempre deficitario. La criticità può fare venire meno i presupposti di continuità aziendale, senza l’assunzione di opportuni provvedimenti". Il Collegio terminava: auspicando e raccomandando che il nuovo piano industriale evidenziasse con chiarezza le opportune misure da porre in atto ai fini del mantenimento della continuità aziendale".

Daniele Bernardini