REDAZIONE MONTECATINI

Tutti assolti al processo «Big Mama»

Non sfruttavano la prostituzione

Tribunale (foto d'archivio)

Montecatini, 5 ottobre 2016 - Si è concluso ieri mattina, con l’assoluzione di tutti gli imputati, con formula piena, perchè il fatto non sussiste, il processo ordinario scaturito dall’indagine dei carabinieri, a suo tempo ribattezzata «Big Mama», e che aveva visto, alla fine di marzo del 2012, il rinvio a giudizio di nove persone con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La vicenda, come si ricorderà, prese il via da una indagine dei carabinieri sulle case affittate a «lucciole» clandestine. Furono sequestrati otto appartamenti a Patrizia Berti, 65 anni di Montecatini (poi condannata a 3 anni e 10 mesi in abbreviato). Trenta le persone finite nell’indagine.

Le figure principali scelsero riti di processo alternativi, 18 uscirono dall’inchiesta in sede gup per non luogo a procedere e gli altri sono stati processati, a Pistoia, davanti ai giudici del collegio presieduto da Luca Gaspari che ieri mattina ha pronunciato la sentenza. Secondo l’accusa, quali titolari dei contratti d’affitto, sarebbero stati a conoscenza del fatto che in quegli appartamenti si esercitava la prostituzione, da qui l’accusa di favoreggiamento, ma i giudici hanno accolto le tesi difensive.

Assolti quindi perchè il fatto non sussiste: Souza Sueli Bastos Dos Santos, 60 anni, di Calenzano, che era difeso dall’avvocato Guido Tesi di Pistoia; Paolo Binazzi, 63 anni, di Firenze, difeso dall’avvocato Massimo Goti di Prato; Roberto Casagrande 75 anni, di Firenze, difeso dall’avvocato Simone Puccini di Pistoia; Stefano Diluvio 37 anni, di Pisa, difeso dall’avvocato Gabriele Marroni di Pisa; Mimoza Dova, di Montecatini, difesa 46 anni, di Montecatini, difesa dall’avvocato Simone Puccini di Pistoia; Morena Fanucci, 76 anni, che era difesa dall’avvocato Matteo Guerri del foro di Pistoia; Leonardo Nannini, 44 anni, di Prato, difeso dall’avvocato Guido Tesi di Pistoia; Flavio Ayrtib Nunes Mello, 46 anni, di Torre del Lago, difeso dall’avvocato Roberto Cavani di Pisa e Francesco Zona 39 anni, di Caserta, difeso dall’avvocato Romano Antonio Bruno di Benevento.

I giudici del Collegio, al termine del lungo dibattimento, hanno accolto le tesi dei difensori e cioè che non era possibile provare che i titolari dei contratti d’affitto fossero a conoscenza che in quegli appartamenti si esercitasse la prostituzione.

«Per quanto riguarda i miei assistiti – ci ha quindi spiegato l’avvocato Simone Puccini, che difendeva in questo procedimento Casagrande e Mimoza – la tesi che la difesa ha sempre sostenuto è che, nel corso del dibattimento, non è stato provato che l’appartamento locato a Casagrande, e di fatto in uso ad altra persona, fosse usato per esercitarvi il meretricio». Per alcuni imputati, fra cui la Fanucci, il pm aveva chiesto la condanna, per altri l’assoluzione.