Banca di Pescia e Cascina: conti in ordine

La Banca di Pescia e Cascina presenta un bilancio 2023 positivo con aumento dei volumi, cessione di posizioni deteriorate e crescita dei soci. Erogati 41 milioni di euro, utile di quasi 4,8 milioni. Progetto di scissione parziale con Bcc Pisa e Fornacette per garantire crescita e interessi dei soci, clienti e dipendenti.

Banca di Pescia e Cascina: conti in ordine

Banca di Pescia e Cascina: conti in ordine

Un bilancio 2023 all’insegna dell’incremento dei volumi, dell’abbattimento dei rischi con la cessione di posizioni deteriorate e dell’incremento del numero dei soci. È quello che Banca di Pescia e Cascina sottoporrà all’approvazione dell’assemblea, fissata per domenica 5 maggio alle 9.30 al teatro Pacini di Pescia. "La banca nel 2023 ha erogato complessivamente 41 milioni di euro, a favore di famiglie ed a sostegno di attività economiche del territorio – ha detto il direttore generale Antonio Giusti (nella foto) –. La raccolta da clientela è cresciuta di quasi il 5% fino a 940 milioni di euro". L’utile della banca sfiora i 4,8 milioni di euro. La compagine sociale conta 6000 soci. Sempre nel 2023 le associazioni sociali, sportive, culturali o di volontariato del territorio che hanno beneficiato del sostegno della Banca sono state 250 circa per un totale di oltre 400mila euro.

Banca di Pescia e Cascina insieme a Banco Fiorentino, con il coinvolgimento della Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo sotto la supervisione della capogruppo Iccrea Banca, previa autorizzazione della Banca Centrale Europea, sta portando avanti nel 2024 il progetto di scissione parziale non proporzionale della Banca di Pisa e Fornacette. "L’operazione si è resa necessaria a seguito di alcune criticità emerse in Bcc Pisa e Fornacette. Senza alcun dubbio saranno salvaguardati e garantiti gli interessi dei soci, dei clienti e dei dipendenti della banca pisana garantendo loro una prospettiva di crescita in un contesto di un rinnovato potenziale sviluppo". Nessuno sarà lasciato solo, dunque. "Nella storia del credito cooperativo non è mai successo che fossero i soci o clienti, tantomeno i dipendenti, a subire un danno o un depauperamento di valore".