Ex sindaco arrestato, Pescia sotto choc. La giunta: "Pronti a prendere provvedimenti"

Fu anche dirigente in Regione. Ha guidato il Comune 8 anni. L’amministrazione: "Funzionari in manette? Siamo sconcertati"

Renzo Giuntoli quando era sindaco di Pescia

Renzo Giuntoli quando era sindaco di Pescia

Pescia, 6 ottobre 2021 - Il suo arresto ha destato sconcerto e stupore in tutta la provincia di Pistoia. Renzo Giuntoli, 74 anni, ex sindaco di Pescia, si trova ora in carcere con l’accusa di essere l’intermediario che, secondo gli inquirenti, avrebbe messo in contatto funzionari pubblici e imprenditori per fare affari. A difenderlo è l’avvocato Giovanni Giovannelli che, in attesa dell’udienza di convalida degli arresti, preferisce non fare commenti o dichiarazioni per il momento.

Giuntoli, ex dirigente in Regione, è stato sindaco di Pescia dal 1993 al 2001, alla guida di una coalizione di centrosinistra. Sempre preparato, dotato di una dialettica incisiva, ha saputo diventare un punto di riferimento per i cittadini in quel periodo. Dopo quattro anni, apprezzato per il lavoro svolto, ha ottenuto la riconferma alla guida della città dei fiori. Ha iniziato la sua attività politica nel Pci, per poi aderire al Pds, svolgendo anche il ruolo di dirigente provinciale del partito. Prima di fare il sindaco di Pescia, è stato presidente del Comitato di gestione della salute in Valdinievole, consiglio di amministrazione della vecchia Usl 7. In quella veste; ha seguito l’attività dell’ospedale di Pescia. La difesa della struttura ha rappresentato sempre per lui un obiettivo prioritario, anche quando è stato eletto sindaco, il primo con la scelta diretta nella storia di Pescia. Sposato, è padre di due figli.

L’amministrazione di Pescia esprime stupore e sconcerto per l’arresto del funzionario responsabile dell’ufficio lavori pubblici: "La definizione dei contorni dell’inchiesta Coffee Break – afferma il Comune – ci ha lasciato sorpresi e sconcertati. Avevamo già avuto motivo di essere preoccupati dalle prime notizie trapelate nella mattinata di lunedì 4 settembre, con la presenza delle forze dell’ordine nei palazzi comunali e la conseguente chiusura di alcuni uffici fino a tarda sera. Non possiamo negare la nostra amarezza per le accuse mosse nei confronti dei dipendenti comunali, prendiamo atto che anche durante la conferenza stampa in procura è stato chiarito che il nostro ruolo di amministratori è del tutto estraneo alla vicenda e anche la nostra piena collaborazione alle indagini. Ci siamo riuniti per esaminare la situazione e la gravità dei fatti emersi, sui quali non esprimiamo alcun giudizio o valutazione, affidandoci pienamente alla magistratura, della quale abbiamo piena fiducia e assoluto rispetto. Ci auguriamo che per i nostri dipendenti, che hanno sempre lavorato con impegno e capacità, emerga la totale estraneità ai fatti contestati, una volta concluso il percorso investigativo. In ogni caso prenderemo gli adeguati provvedimenti, al fine di salvaguardare la funzionalità e l’onorabilità dell’ente e delle sue professionalità". Coinvolti nell’inchiesta anche gli altri tecnici del Comune Tompetrini e Lacroix.