REDAZIONE MONTECATINI

"Adesso il sindaco deve dimettersi" Mozione di sfiducia delle minoranze

"Il rapporto fiduciario tra Baroncini e la città è venuto meno a causa delle sue dichiarazioni non veritiere"

"Il rapporto fiduciario tra il sindaco Luca Baroncini e la città è venuto meno a causa delle sue affermazioni non veritiere sul bando di privatizzazione delle Terme. Deve andare a casa". Gli otto consiglieri della minoranza chiedono la convocazione di un consiglio comunale per procedere alla votazione di una mozione di sfiducia al sindaco. "Baroncini – affermano gli esponenti di Pd, Italia Viva, Movimento Cinque Stelle e Bagnaioli– durante la procedura pubblica per la sottoscrizione delle quote azionarie delle Terme, ha parlato di completezza della documentazione allegata all’offerta. Lo stesso sindaco, su esplicita richiesta di Simone Magnani, presidente della commissione consiliare di controlli delle società partecipate, ha confermato queste parole durante la seduta pubblica dell’organismo, tenuta il 26 novembre scorso. Di nuovo interrogato da Magnani durante la seduta del consiglio comunale, il sindaco non ha risposto in modo chiaro e, sui giornali, ha poi dichiarato che una sua risposta poteva essere ritenuta una turbativa d’asta. Nel comunicato del 9 dicembre, Baroncini ha dichiarato che le scelte sulla chiusura della procedura di bando sono state prese da Alessandro Michelotti, amministratore dell’azienda, d’intesa con i soci, di fatto dichiarando di aver preso parte al processo valutativo della procedura. Sono da ritenere non veritiere le risposte rilasciate al consiglio e alla commissione di controllo. Il rapporto fiduciario con la città non può che essere venuto meno dopo le contradditorie dichiarazioni rilasciate su in tema così importante per Montecatini. Bisogna anche tener conto della totale assenza di attività amministrativa complessiva, dei progetto in sospeso e della programmazione per la città". L’opposizione ribadisce il proprio impegno nella stesura di un piano B, già iniziato mentre il bando di privatizzazione era ancora aperto, accusando l’amministrazione di aver trascurato questo aspetto. Helga Bracali, capigruppo del Pd, sottolinea i contatti presi con il ministero dei beni culturali. "Grazie a Magnani del Movimento Cinque Stelle -prosegue – abbiamo avuto modo di rapportarci con il viceministro dello sviluppo economico Alessandra Todde. Avevamo detto di intervenire nei confronti dell’esecutivo anche al sindaco, ma non ci risulta alcuna sua azione". Edoardo Fanucci, capogruppo di Italia Viva, ribadisce la sua sfiducia "verso percorsi di privatizzazione del genere. Le condizioni in cui versano le Terme attirano proposte non virtuose. Comune, Regione e Fondazione Caripit devono mettersi a un tavolo di lavoro insieme, nell’ambito dell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza. Per una liquidazione servono comunque soldi". Nicola Guelfi, Bagnaioli, ricorda di aver lasciato la maggioranza insieme al suo capogruppo Andrea Gabbani, perché temeva una situazione del genere. "Spero che i miei colleghi albergatori si sveglino", sottolinea. Ennio Rucco, Pd, sostiene che la gestione del bando di privatizzazione non sia andata bene fin dall’inizio. "Mi sono spaventato quando ho visto avviare tutto in assenza di un soggetto interessato – sottolinea – Era chiarissimo come sarebbe andata. Oltre all’assegno, nell’offerta della società inglese mancava anche un piano industriale dettagliato. Non ho problemi a dire che il governatore Eugenio Giani non ha fatto niente per le Terme, demandando tutto all’assessore Stefano Ciuoffo che, pur non dotato di strumenti, ha molto lavorato. Nel 2019, abbiamo lasciato a Baroncini le Terme con nove milioni in cassa, contatti importanti con Massimo Caputi e Qc Terme e la procedura per la candidatura Unesco conclusa. La nostra mozione è maggioritaria nel centrodestra, dove, fuori dagli ambiti ufficiali, molti esponenti si lamentano della situazione. Solidarietà all’amministratore Michelotti: non permetterò all’assemblea dei soci di scaricare tutto su di lui".

Daniele Bernardini