"Voglio consapevolezza, non arroganza"

Mister Dal Canto analizza la striscia di risultati positivi della Carrarese: "Sappiamo quello che valiamo, ma dobbiamo restare umili"

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Ad Alessandria con consapevolezza di sé ma senza supponenza. Il messaggio di Alessandro Dal Canto è chiaro.

Mister, quali sono le insidie di questo testa-coda? Possono incidere i problemi societari dell’Alessandria?

"Mi aspetto una gara difficile contro una squadra che ha qualche difficoltà dovuta al fatto che è partita in ritardo ma che dispone comunque di giocatori di categoria. L’abbiamo vista nell’ultima partita contro la Reggiana e per me sta bene. Ha fatto quello che doveva fare ed avuto anche occasioni per segnare. Ha giocato contro una grande ed è normale che abbia incontrato delle difficoltà. E’ difficile fare calcoli, invece, su aspetti societari. Alla fine non incidono sulla squadra quando è il momento di scendere in campo".

Quanto peserà l’assenza di Della Latta? Ci sono altre possibili defezioni?

"Simone per noi è un giocatore di riferimento. Tre giornate sono tante; speriamo di riuscire ad accorciare un po’ la squalifica. Giocatori che si sono alternati in quella posizione nelle 4 gare comunque ne abbiamo. Faremo con quello che c’è. Per il resto abbiamo un problemino con Cicconi; ha preso una botta alla caviglia e vediamo da qui a sabato se ce la farà a recuperare".

Ad Alessandria si prevede un esodo di tifosi. Quanto è importante il loro supporto?

"E’ sempre fondamentale avere gente a proprio favore, soprattutto fuori casa. Siamo contenti in questo momento di aver ricreato entusiasmo. Starà a noi tentare di alimentarlo per più tempo possibile attraverso i risultati".

Come si vive e si gestisce a livello psicologico il primato in classifica?

"Lo viviamo bene e volentieri ma sono passate solo quattro giornate e non ci pensiamo. Dipende, poi, dal gruppo. In questo caso aver calciatori che hanno giocato o vinto finali ci aiuta anche nella gestione del quotidiano. Una squadra che ha giocatori che non ci sono abituati ci sta che possa sbagliare l’interpretazione di ciò che succede. Per me è normale che non debba essere cosi perché da calciatore ho cercato di essere sempre equilibrato nel gestire le cose, anche quando andavano male. Noi dobbiamo essere consci della nostre forze. La linea tra avere grande consapevolezza in sé stessi ed essere presuntuosi è sottile. Noi non dobbiamo sconfinare nella presunzione, se no facciamo un errore grave".

Gianluca Bondielli