È stato come un fulmine che anche quando non colpisce e distrugge, rende tutto muto d’intorno. La scelta fatta dal centrale difensivo Nicolò Manenti, di andare a giocare sulla riva destra del Magra e precisamente nelle file del neopromosso in Prima Categoria Mulazzo per il suo percorso e dopo come si è conclusa è arrivata come la folgore nel mondo pallonaro del LunigianPalla e della Filattierese, ed ha lasciato strani silenzi, invece delle temute e accese proteste da parte dei castellani. In piazza Castello c’è un ingombrante senso di impotenza o solo un doloroso tumulto di sentimenti, incredulità, se è possibile rendere una vaga idea dello stato d’animo dei filattieresi.
Pietro Rizzi, con questa operazione in entrata ha dimostrato d’essere ancora in possesso dei ferri del mestiere di uomo-mercato mettendo all’angolo la concorrenza. Un’operazione che ha fatto discutere e farà discutere, per le cifre che si trascina dietro per il “valore“ che hanno perso sia la Pontremolese che la Filattierese ma che acquista ora il Mulazzo.
"Ero a conoscenza della stima nei miei confronti da parte del diggi Rizzi – afferma Manenti–, del tecnico Strata. Sì. Sono felice di fare parte di questa squadra. Con Rizzi, sono bastate poche battute per capire che era giusto salire su quel tram che mi porta ad essere protagonista in un palcoscenico diverso da quello degli ultimi tre anni passati al servizio della Pontremolese grande società dove mi sono tolto tante soddisfazioni. Adesso entro in un gruppo nuovo, dove ci sono dinamiche nuove ed equilibri nuovi. Un gruppo di ragazzi e amici che vogliono crescere, un tecnico preparato, una tifoseria esigente. Sono eccitato per l’opportunità di fare parte di questo club importante come il Mulazzo che ho scelto perché ritengo sia anche una delle squadre che ha tutto per diventare la mina vagante della Prima, anche se il primo obiettivo deve essere quello di raggiungere la salvezza il prima possibile".
Ebal.