Lezione nei container: Aulla, un disastro lungo 5 anni

Arriva Striscia la notizia, la brutta figura è nazionale

Striscia ad Aulla per le scuole nei containers

Striscia ad Aulla per le scuole nei containers

Aulla, 25 maggio 2016 - Lo abbiamo scritto tante, tantissime volte. Fiumi di inchiostro. I genitori lo dicono da anni e adesso il problema è sbarcato in una trasmissione nazionale, con una pessima «pubblicità» per la città. Il caso della scuola nei container dal lontano 2011 è finito dritto dritto sulle tv nazionali con l’arrivo in città delle telecamere di «Striscia la notizia» con l’inviata Chiara Squaglia. Nelle immagini trasmesse i container bianchi e blu, ma anche il cantiere per le nuove scuole, tutto sistemato nelle ex aree ferroviarie. «Centinaia di studenti sono ancora costretti a fare lezione nei container – ha detto l’inviata – in uno scenario a dir poco deprimente», da ben cinque anni.

Ha poi intervistato alcuni genitori, arrivati in gran numero a prendere i bimbi all’uscita da scuola, che si sono lasciati andare a dichiarazioni pesanti. «Ho tre figli piazzati nei container – ha detto un papà – non vedo l’ora che escano, perché frequentino una scuola vera. La bimba frequenta ancora le elementari, ho paura che finirà tutte le scuole dentro i moduli prefabbricati». Tanti problemi che sono emersi, dalla mancanza di aule laboratori, di una palestra, al disagio della ricreazione, durante la quale i bimbi non possono uscire.

«Si tratta di strutture di emergenza – ha aggiunto Squaglia – ideate per periodi brevi, con problemi che si aggravano di anno in anno». In effetti, lo sappiamo, i bimbi ora cominciano ad avere caldo, alcuni bagni non funzionano e quando piove c’è molto rumore. A corredo del servizio anche alcuni articoli usciti sul nostro giornale, usciti nel corso degli anni, in cui si rincorrevano le promesse di amministratori locali e regionali, fra date non rispettate e promesse rimaste tali. E poi la parola è passata a loro, ai bambini. «Frequento la scuola nei container da quattro anni – ha detto un ragazzino – mi piacerebbe avere una scuola vera». Anche le bambine più piccole hanno le idee molto chiare. «Cosa vorrei? - ha detto una bimba ai microfoni di Striscia - Una scuola dove non siamo chiusi dentro pezzi di latta, una scuola vera fatta di mattoni». C’è poi chi ha scritto una lettera a Renzi. «Gli ho scritto che non mi piace stare a scuola dentro i container – ha detto una studentessa – ma non mi ha mai risposto».

MONICA LEONCINI