Elezioni comunali Massa: ballottaggio centrodestra-centrosinistra, sfida Persiani Ricci

Il sindaco uscente si confronterà con il candidato sostenuto dal Partito Democratico e da una serie di altre sigle

Persiani, a sinistra e Ricci

Persiani, a sinistra e Ricci

Massa, 15 maggio 2023 - Si preannuncia un ballottaggio Persiani-Ricci per le elezioni comunali di Massa. Il secondo turno andrà in scena domenica 28 e lunedì 29 maggio. Con 36 sezioni su 80 (dati aggiornati alle 20 di lunedì) il sindaco uscente Francesco Persiani si è attestato sul 33,65 per cento con 4.491 preferenze.

Lo sfidante di centrosinistra, il medico chirurgo Enzo Romolo Ricci, sostenuto da Pd, Massa è un'altra cosa, Evangelisti per Massa, Alleanza verdi sinistra europa verdi sinistra italiana, Per Massa dalla parte del cuore, ottiene 4.055 preferenze e si attesta al 30,38 per cento.

C'è da vedere cosa potrebbe decidere Persiani, sostenuto da Francesco Persiani sindaco, Lega, Civici apuani e Forza Italia, nelle prossime ore: apparentamenti? Ritorno dei 'ribelli'? Si vedrà.

Il grande sconfitto (se le percentuali restano queste) Marco Guidi, si è fermato a 2.762, ovvero poco più del 20 per cento (Fratelli d'Italia, Marco Guidi sindaco, Massa futura, Nuovo Psi, Noi moderati).

Un risultato che fa riflettere anche per il Polo progressista, formato da Cinque stelle e Unione popolare: la candidata Daniela Bennati raggiunge il 5,72 per cento, 764 preferenze.

Allo stato attuale, non proprio la previsione che si erano augurati i pentastellati. Ci sono poi i risultati dell'ex diplomatico, Cesare Maria Ragaglini, che con 595 prerenze si prende il 4,46 per cento.

L'ex consigliere comunale Andrea Barotti, che si è presentato con una lista civica si prende 255 preferenze e arriva all'1,91 per cento.

Marco Lenzoni di Massa insorge (stessa lista dell'autore dell'agressore dell'ex premier Giuseppe Conte, ovvero Giulio Milani) si ferma a 244 preferenze, ovvero l'1,83 per cento. Infine, risultato da dimenticare per il candidato a sindaco Guido Mussi: i Repubblicani si fermano a 180 preferenze, ovvero il 1,35 per cento.