Volontari anticendio, gli angeli dei soccorsi Un team da duemila interventi l’anno

Sempre in prima linea i 72 volontari della Vab che sono stati preziosi ad Amatrice, nel terremoto dell’Umbria e nell’ultimo downburst

Migration

di Alessandra Poggi

Sempre in prima linea: dal terremoto di Amatrice a quello dell’Umbria, dall’alluvione di Cardoso al downburst dello scorso 18 agosto, fino all’incendio che a metà luglio ha devastato le colline di Massarosa. Parliamo del lavoro in caso di necessità dei volontari della Vab di Carrara, la vigilanza antincendi boschivi che opera anche nel settore della protezione civile.

Settantadue volontari quasi tutti giovanissimi di cui diciassette donne, più il presidente Fabrizio Salviati, sei mezzi, oltre duemila interventi l’anno tra cui i 136 fatti da sei squadre e tutti i mezzi in occasione del maltempo di metà agosto, tra rimozione e taglio di alberi. Sono solo alcuni dei numeri che orbitano attorno alla Vab e ai suoi volontari, tra cui l’attore Philippe Leroy. Si era unito alla Vab di Carrara nel 1997, in occasione del viaggio della colonia mobile della Regione Toscana per allestire un campo di protezione civile a Colfiorito, duramente colpito dal terremoto di Marche e Umbria e da lì è rimasto il contatto. L’attuale sede dell’antincendi si trova all’interno della ex scuola Da Vinci di via Campo d’Appio ad Avenza, in attesa che venga restituito a tutti i corpi di protezione civile (anche loro ospiti della palazzina oggi del distretto Asl) il capannone della ex Cat di via Giovan Pietro.

I mezzi a disposizione dell’associazione guidata da sei anni da Fabrizio Salviati sono sei: due pick up 4x4 con motopompa per spegnimento da 500 litri d’acqua ciascuna, per un totale di mille litri, un’autobotte 4x4 da tremila litri, un autocarro 4x4 Scam per la protezione civile, un furgone di polisoccorso (la new entry interamente pagata dai volontari) e un pulmino a nove posti per trasportare i volontari in caso di calamità. Tutti mezzi acquistati e mantenuti grazie alle convenzioni con la Regione Toscana, il Comune di Carrara, le donazioni private e il lavoro di sicurezza dei volontari all’interno di manifestazioni come Con-Vivere e altre iniziative cittadine.

"Per quanto riguarda la protezione civile, la prima fase di ogni emergenza – spiega Salviati – è sempre quella di liberare le strade per garantire la percorribilità ai mezzi di soccorso. In riferimento agli eventi disastrosi di metà agosto è necessario informare maggiormente la popolazione, e farlo con continuità perché c’è una certa tendenza a dimenticare. La meteorologia – precisa il presidente Salviati – è sconvolta, nell’arco di 5 minuti si creano fenomeni che il radar non vede e non sono prevedibili studiando le correnti. Non sottovalutiamo mai un’allerta, che deve diventare una soglia di attenzione".

Monitor continuo anche per quanto riguarda gli incendi "per il 99 per cento – sostiene Salviati – sono di natura colposa, sia volontaria sia involontaria. Per evitare che il fuoco scappi di mano non si devono creare combustioni nel verde nei periodi di caldo massimo, in particolare in alta quota dove il vento è più sostenuto. In questi anni si è fatto tanto per la prevenzione e lo dimostra la bassa percentuale di incendi. Facciamo tanta vigilanza, e questo funge da deterrente, andiamo a controllare nei boschi e abbiamo delle postazioni fisse di controllo con il binocolo".

Il presidente spiega anche le attività della Vab in previsione di un incendio: "Manteniamo il livello da 30mila litri delle vasche per l’elicottero con il secchio Bamby che porta circa 800 litri d’acqua, in caso di incendio le rabboccano anche i Vigili del fuoco".