Villa Massoni, Casonato condannato

Ritenuto responsabile del progressivo degrado della storica tenuta

Marco Casonato condannato a sei mesi per il degrado di Villa Massoni

Marco Casonato condannato a sei mesi per il degrado di Villa Massoni

Massa, 20 marzo 2019 - Se villa Massoni è caduta pian piano in rovina è anche colpa di Marco Casonato: la sentenza di condanna per l’ex docente dell’università Bicocca di Milano è arrivata ieri nel tardo pomeriggio, al termine di una lunghissima udienza in tribunale iniziata con le dichiarazioni spontanee fatte dallo stesso imputato al giudice Alice Serra. Casonato ha ricostruito la storia della villa e della immensa tenuta, un tempo fiore all’occhiello della città dove venivano organizzati importanti eventi culturali: ha sottolineato di essersene occupato nel tempo con alcuni lavori, ha poi ricordato il rapporto col fratello Piero in particolare quegli interventi fatti eseguire di recente e diventati motivo dello scontro fra loro.

«Danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale» l’accusa mossa dalla procura inizialmente nei confronti dei fratelli Casonato comproprietari del bene, con la morte di Piero (travolto e ucciso da Marco nel novembre 2017) a processo è rimasto solo il fratello: per lui il pubblico ministero Susan Pietrini ha chiesto una condanna a sei mesi, ovvero la metà di quanto previsto per il reato contestato.

Richiesta accolta in pieno dal giudice Alice Serra che ha condannato Casonato a sei mesi di reclusione, oltre alla confisca del 50% della villa quando la sentenza diventerà definitiva dopo il giudizio in Cassazione. Ha già annunciato il ricorso in appello l’avvocato Riccardo Balatri, difensore dell’imputato, fiducioso in una modifica della sentenza.

Si chiude così il primo atto della vicenda partita con l’intervento della procura sul progressivo degrado in cui è precipitata Villa Massoni, passata da «polmone verde» del centro cittadino ad area abbandonata. Trattandosi di un bene considerato patrimonio artistico di valore nazionale, i due fratelli comproprietari erano stati messi sotto processo con l’accusa di averne causato il decadimento. Proprio alla gestione della villa è legato l’omicidio di Piero Casonato avvenuto il 1° novembre del 2017 per mano del fratello: si erano incontrati all’interno della tenuta dove Piero, medico massese, stava fatto svolgere alcuni lavori a una squadra di operai. Sarebbe nata una discussione proprio sulla modalità degli interventi, secondo la ricostruzione fatta dalla sua difesa Marco Casonato sarebbe stato minacciato dagli stessi operai. A quel punto è salito in macchina per allontanarsi trovandosi però davanti il fratello Piero che è stato travolto e ucciso dall’auto. Diametralmente opposta la ricostruzione della procura: secondo i consulenti l’auto sarebbe passata sopra il corpo del medico 5-6 volte. Per questo episodio Marco Casonato deve rispondere di omicidio volontario nel procedimento col col rito abbreviato davanti al gup: la sentenza è attesa il 27 marzo.

Claudio Masseglia