
Via Francigena verso l’Unesco. L’antica strada punta a diventare un “patrimonio dell’umanità”
La strada del turismo lento si avvia verso un prestigioso traguardo. La via Francigena è infatti in corsa per il riconoscimento dell’Unesco a patrimonio culturale dell’umanità. Un obiettivo a cui Regioni e Ministeri stanno lavorando per ottenere entro il 2025 l’ammissione. Un passo in avanti è stato compiuto con il rinnovo del protocollo d’intesa firmato a Firenze fra le sette regioni dell’itinerario di Sigerico, i Ministeri di Cultura ed Esteri. "E’ stato un passaggio molto importante – commenta la sindaca di Filattiera Annalisa Folloni –, un nuovo step verso il riconoscimento della Via Francigena Patrimonio dell’Umanità. Una sfida cominciata anni fa. L’inserimento di questo storico itinerario nella lista Unesco darebbe forte impulso alla crescita culturale e sociale, turistica ed economica".
L’accordo è già entrato in fase operativa. La Regione Toscana presiede il Comitato di coordinamento in cui sono rappresentati tutti i firmatari. L’Associazione Europea delle Vie Francigene fornisce il supporto tecnico e scientifico. Oltre alla candidatura, continuano le azioni di miglioramento dell’infrastruttura, dalla sicurezza all’accoglienza, segnaletica, accessibilità. La strada percorsa dall’arcivescovo Sigerico di Canterbury nel 990 infatti, rappresenta un volano per la crescita e lo sviluppo dei territori e delle comunità locali. Un grande progetto reso ancora più importante alla luce del successo che sta avendo l’itinerario culturale europeo della via Francigena, anche in vista del prossimo Giubileo proclamato da papa Francesco.
La Toscana, regione capofila, ha investito molto in questo progetto: dal 2009 oltre 21 milioni di euro. Il tratto toscano della via Francigena si estende per circa 380 chilometri, attraversa ben 38 comuni e più di mille strutture ricettive. In Lunigiana la Via Francigena è costellata di ospitali. Come quello di San Lorenzo martire di Pontremoli, la prima tappa toscana. Grazie al volontariato, che ha investito risorse umane e materiali notevoli per non vedere cancellata un’esperienza importante dopo l’addio dei cappuccini, la struttura offre una quarantina di posti letto. Nel 2023 i pellegrini in sosta sono stati 1.800. Un servizio ripristinato grazie all’impegno del gruppo missionario “Padre Daniele” che compie 10 anni di attività, poi Pro Loco, Alpini e Carabinieri in congedo, coordinati dal parroco don Pietro Pratolongo, ogni giorno a turno accolgono i viandanti. "La condivisione sociale sulla continuità di questo progetto è esaltante e rianima i cuori della comunità - dice Gabriella Sordi, coordinatrice del gruppo missionario –. Abbiamo fatto realizzare anche delle magliette col tracciato della Francigena Berceto-Pontremoli col simbolo del labirinto. Un’icona medievale salvifica che si trova nella chiesa di San Pietro". Nell’Ospitale San Lorenzo Martire ogni giorno in media transitano una decina di persone. Ma d’estate si arriva al “tutto esaurito”.
Natalino Benacci